di Pietro Aquistapace
Il Kazakhstan sembra avere decisamente problemi con il proprio inno nazionale durante le cerimonie sportive: dopo il recente pasticcio della Vida Loca di Ricky Martin suonata invece dell’inno kazako all’apertura di una manifestazione sciistica nel nord del paese, ci si mette ora anche il Kuwait a fare grossolani errori.
E’ di pochi giorni fa la notizia, talmente surreale da strappare almeno un sorriso, che ai Campionati Arabi di Tiro in occasione della premiazione dell’atleta kazaka Maria Dmitrienko è stato suonato non l’inno ufficiale del Kazakhstan ma la sua versione parodiata presente nel film Borat di Sacha Baron Cohen. Gli organizzatori sembrano abbiano scaricato per errore la versione sbagliata dell’inno, facendo lo stesso errore anche con quello serbo.
La cosa diventa grottesca una volta letto il testo dell’inno versione Borat, dove si esalta il Kazakhstan per la sua produzione di potassio e per la pulizia delle sue prostitute, seconde solo al Turkmenistan nel panorama sessuale centroasiatico, e per la sua amiciza con tutti i paesi tranne l’Uzbekistan. A ciò si aggiunga che sin dalla sua uscita, nel 2006, il film Borat è stato boicottato dal governo kazako, essendo ritenuto altamente offensivo, arrivando anche ad essere in agenda in occasione di un incontro tra il president kazako Nazarbayev e l’allora presidente americano George. W. Bush.
Nel video della premiazione si vede una Dmitrienko perplessa ma che alla fine sorride, forse un segno del poco attaccamento al proprio paese o piuttosto di una grande ironia? Resta di fatto che l’atleta non si arrabbia, come invece hanno fatto le autorità kazake. Infatti Ilyas Omarov, portavoce del primo ministro, ha dichiarato all’agenzia di stampa ITAR che si tratta di uno scandalo, e che il governo kazako pretende un’inchiesta ed anche di assumerne la direzione.
Il Kazakhstan sembra tuttavia debba accontentarsi della ripetizione della cerimonia, già avvenuta e stavolta con l’inno giusto, e delle scuse del presidente della federazione asiatica di tiro.
VEDERE per CREDERE: