Kelly Brown vuole “rendere la Scozia orgogliosa di noi”

Creato il 05 marzo 2014 da Soloteo1980 @soloteo1980

Murrayfield Stadium (Edimburgo) – Capitan Kelly Brown è tornato, non solo nel XV titolare ma anche alla guida della Scozia che sabato prossimo tenterà di chiudere definitivamente il sogno francese di vincere il 6 Nations.

Nuovo look per Brown, che dopo due gare viste da lontano – ma con tre vittorie conquistate coi suoi Saracens in Aviva Premiership – si presenta alla Captain’s media conference con la barba, ma con la stessa decisione a fare bene.

“Giocare per la Scozia ed essere capitano della nazionale è qualcosa che non ho mai dato per scontato, meno che mai pensato che mi fosse dovuto. Sono davvero soddisfatto di essere tornato, contento di essere di nuovo qui e di poter dare il mio apporto”.

Inevitabilmente, si riparte dalla sconfitta contro l’Inghilterra, la prima gara in cui Kelly è stato escluso: “Come mi sono sentito dopo quella partita? Credo esattamente come chiunque altro in Scozia. Non aver giocato la partita non mi ha alleggerito la delusione, però Scott Johnson è stato sempre aperto e sincero con me, parlandomi sempre onestamente. Io sono tornato ai Saracens sapendo che avevo tanto lavoro da fare e mi sono subito messo sotto, concentrandomi sulle gare che mi attendevano col club. È un ambiente stupendo, quello dei Sarries; abbiamo vinto le tre gare che ho giocato e adesso siamo qui, pronti a ripartire”.

“I tifosi scozzesi sono stati fantastici, il sostegno che mi hanno fatto sentire è stato davvero incredibile e ora dovremo essere tutti uniti per battere la Francia. Tutti, all’interno della Scozia, sia dal punto di vista dello staff sia del management sono persone speciali, posso dire amici, ma non nascondo che mi è spiaciuto tanto non poter giocare le ultime due partite. Per questo ho lavorato tantissimo in allenamento e nelle partite giocate col club, per dare allo staff motivo di richiamarmi”.

“In Nazionale c’è un team capace di guidare la squadra, io e Greig ci siamo parlati costantemente negli ultimi mesi e non c’è mai stata interruzione di dialogo e sintonia, ma assoluta continuità al di là degli interpreti e di chi era protagonista nei diversi momenti. Quando gioco, penso per la squadra. Quando non gioco, penso comunque alla squadra, a chi va in campo e deve fare risultato”.

“Non ho mai pensato un attimo di lasciare la nazionale scozzese, mai. Come ho detto in passato, e anche prima, giocare per la Scozia è il più grande onore che un giocatore può ricevere e qualcosa che ho sempre sognato. Diventare capitano, poi, qualcosa che va addirittura oltre, perchè sinceramente non ci avevo mai pensato prima che mi fosse affidato questo incarico. Per questo, non ho mai pensato di andarmene. Sono tornato ai Sarries solo per rimettermi a lavorare e riconquistarmi il posto”.

“Ho visto la vittoria contro l’Italia in tv e mi sono congratulato con tutti i ragazzi per la bella partita, perchè hanno giocato bene e ottenuto un grande risultato nonostante fossero sotto una grandissima pressione. Ma la sfida fa parte del nostro lavoro. Noi siamo rugbysti, abbiamo un lavoro stupendo e dobbiamo essere contenti di quello che facciamo. In questo lavoro i due problemi seri sono quando sei infortunato o non sei stato selezionato. Altrimenti, non c’è motivo per cui si debba anche solo pensare a ritirarsi dal rugby internazionale”.

“Tornare in gruppo da capitano è qualcosa di davvero bello, però Scott (Johnson) è sempre stato chiarissimo: tu sei il capitano finchè fai parte del XV titolare, quindi quando mi ha detto che sarei tornato in squadra mi ha anche detto che sarei stato il capitano. Scott mi ha sempre spiegato le sue scelte, è sempre stato onesto e io ho apprezzato questo fatto e accettato le sue decisioni”.

Si parla anche della ‘nuova’ posizione di Kelly in nazionale, ovvero il suo ritorno come openside flanker dopo qualche tempo passato dall’altra parte della mischia. Che però, per Kelly, non è qualcosa di cosí importante: “Nell’ultimo mese ho giocato tre gare coi Saracens. In una sono partito col 6, nell’altra col 7 e nella terza dalla panchina; quando sono entrato, sono stato schierato blindside ma dopo pochi minuti il 7 s’è preso il cartellino giallo… Non ho problemi, sinceramente posso giocare openside o blindside”.

“La Francia è un cliente scomodo, che può crearci grosse difficoltà perchè sono un gruppo unito e fanno molto lavoro di squadra. Non c’è solo un giocatore da tenere d’occhio, ma è il XV nel complesso che può fare davvero male. Sarà una partita durissima, nonostante siamo reduci dalla bella vittoria di Roma. Loro sono una grande squadra e per noi sarà difficile. Non dimentichiamoci che dopo le prime due partite moltissimi davano la Francia come favorita per la vittoria finale. Poi in Galles hanno avuto una brutta serata, ma altrettanto il Galles ha giocato benissimo.
Negli ultimi incontri con loro c’è sempre stato grande equilibrio ed agonismo; se riusciremo a costruire su quanto di buono fatto in Italia, potremo davvero avere qualche chance di vincere anche sabato”.


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