Dopo l’attacco terroristico al campus universitario keniano di Garissa, dove 148 studenti cristiani sono stati massacrati dai miliziani del gruppo qaedista al-Shabaab, la risposta del governo di Nairobi non si è fatta attendere; oggi infatti l’aeronautica del paese africano ha bombardato due basi degli jihadisti, situate nella regione di Gedo, in territorio somalo, poco oltre la frontiera, utilizzate sia come campi di addestramento per nuovi miliziani sia come basi di appoggio per raid oltreconfine.
A dare la notizia, parlando all’emittente britannica Bbc, è un portavoce delle Forze Armate keniane, il quale ha affermato che questa è solo la prima risposta contro gli jihadisti; il presidente Uhuru Kenyatta aveva infatti affermato che “Nairobi reagirà nella maniera più dura possibile”.
La strage del tre marzo scorso a Garissa, la peggiore compiuta da al-Shabaab nel paese dopo quella del 21 settembre 2013 al centro commerciale Westgate di Nairobi, dove persero la vita 71 persone, è stata la rappresaglia degli jihadisti contro il governo keniano, il quale ha giocato un ruolo fondamentale, nell’ambito della coalizione internazionale, quando si trattò di rovesciare il dominio degli islamisti in Somalia e che, ancora oggi, mantiene in territorio somalo le proprie truppe per aiutare Mogadiscio nella sua lotta al terrore.
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