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Kenya e Tanzania / L'importanza di censire gli elefanti e non solo

Creato il 08 ottobre 2013 da Marianna06

 

  

Calendario_Greenpeace_elefanti

 

Il Kenya Wildlife Service con il Tanzania Wildlife Research Institute e la Wildlife Division Tanzania, a partire da questa settimana, cominceranno a lavorare insieme per il censimento dell’ecosistema frontaliero che va dall’Amboseli e il versante occidentale del Kilimangiaro fino ai Laghi Natron e Magadi .

L’obiettivo è quello di stabilire la consistenza numerica, le tendenze e la distribuzione della fauna nell’ intera area anche perché si tratta, in effetti, di una tra le zone più ricche sotto il profilo faunistico per quanto riguarda i mammiferi.

Ci sono in loco, se nulla è cambiato da tre anni a questa parte, perché il censimento è periodico e avviene tanto nella stagione secca che in quella delle piogge, addirittura 7 specie di primati, 25 di carnivori, 25 di antilopi e 24 di pipistrelli.

La conta del numero degli elefanti, in particolare,  è una cosa molto seria se si considera la subdola presenza di bracconieri, i quali riescono comunque ad eludere, con artifici magistrali, la sorveglianza dei guardiani persino negli stessi Parchi nazionali.

E il motivo è sempre quello del lauto guadagno che essi possono ricavare dalla vendita  di contrabbando dell’avorio delle zanne.

In merito si sono fatte da tempo, e si continuano ancora a fare, ripetute campagne per la dissuasione. Senza ottenere, tuttavia, nessun risultato.

Sia il Kenya  e, in particolare il Tanzania, hanno imposto inoltre leggi molto severe, con l’applicazione di  pene detentive oltre che di multe salate anche per la salvaguardia dei rinoceronti.

I corni di questi animali hanno,a quanto pare, anch’essi un ottimo mercato clandestino. Stenta a morire, infatti, la credenza popolare che la polvere di corno di rinoceronte abbia grande potere afrodisiaco.

 

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 

  

Rinoceronte_bianco


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