Inconcomitanza con lo svolgersi di una maratona mondiale, i ragazzi di un dormitorio femminile euno maschile si incontrano e si scontrano per le strade cittadine in una corsaa perdifiato che, per una delle protagoniste, si conclude in riva al mare conun evento prodigioso.Consideratodallo stesso Sono l’opera più riuscita di tutta la sua produzione in 8mm,consiste, nelle sue parole, in un misto di «anarchia, azione eromanticismo». Decisive Match è il primo film di Sono adaccantonare la pura introspezione personale per esibire un abbozzo di racconto,per quanto estremamente libero, impalpabile e tutt’altro che lineare neglisviluppi. I personaggi continuano a sembrare emanazioni dello stesso Sono (mala propensione all’autobiografismo è una caratteristica del cineasta che non siestinguerà del tutto nemmeno nelle opere della maturità), e ne è prova il fattoche uno dei protagonisti maschili sia interpretato dallo stesso regista (chesfoggia una vistosa giacca rossa e una capigliatura punk), mentre la controparte femminile indossa gli occhiali scuri prividi una lente che avevamo già visto addosso al cineasta in I am Sion Sono!.Tuttavia, appare più ricca, in questa pellicola, la varietà dei personaggi, lecui personalità, pur soltanto abbozzate in un affresco caotico, frammentario ealtamente digressivo, sembrano godere di un respiro proprio. Alivello tematico, sono presenti quelle dinamiche di incontro/scontro tra isessi, di appartenenza al gruppo, di sottomissione e disgregazione cheritroveremo espresse al meglio in opere più elaborate come Love Exposure.Alivello stilistico, invece, si percepiscono echi non soltanto della NouvelleVague (Godard nell'uso delle didascalie che contraddistingue l'interafilmografia di Sono, per esempio; Truffaut nel finale sulla spiaggia), ma anchedei principali cineasti giapponesi che in quegli anni registravano le pulsionigiovanili, come Sōmai Shinji,Yanagimachi Mitsuo e Ishii Sōgo.L’aspetto e l’atteggiamento ribelle dei personaggi di Sono, che impugnano mitrae pistole giocattolo, non sfocia mai, come forse ci si aspetterebbe, inrappresentazioni brutalmente cyberpunkcome quelle realizzate da Ishii in quegli stessi anni. Al contrario, già in quest'operaSono tradisce sempre, in particolare nell’attenzione alle scelte cromatiche eagli accostamenti sonori, una spiccata predilezione per soluzioniartisticamente eleganti. [Giacomo Calorio]
Kessen! Joshiryō tai danshiryō (Decisive Match! Girls Dorm Against Boys Dorm)
Creato il 19 ottobre 2011 da Makoto @makotoster
Speciale Sono Sion Kessen!Joshiryō tai danshiryō (決戦!女子寮対男子寮, Decisive Match! Girls Dorm AgainstBoys Dorm). Regia,soggetto sceneggiatura, fotografia, scenografie e montaggio: Sono Sion. Interpreti:Kawanishi Hiromi, Kobayashi Kazuko, Hida Michiko,Oguchi Utako, Suzuki Kensuke, Sono Sion. Durata: 90'. Anno:1988. Super8.
Inconcomitanza con lo svolgersi di una maratona mondiale, i ragazzi di un dormitorio femminile euno maschile si incontrano e si scontrano per le strade cittadine in una corsaa perdifiato che, per una delle protagoniste, si conclude in riva al mare conun evento prodigioso.Consideratodallo stesso Sono l’opera più riuscita di tutta la sua produzione in 8mm,consiste, nelle sue parole, in un misto di «anarchia, azione eromanticismo». Decisive Match è il primo film di Sono adaccantonare la pura introspezione personale per esibire un abbozzo di racconto,per quanto estremamente libero, impalpabile e tutt’altro che lineare neglisviluppi. I personaggi continuano a sembrare emanazioni dello stesso Sono (mala propensione all’autobiografismo è una caratteristica del cineasta che non siestinguerà del tutto nemmeno nelle opere della maturità), e ne è prova il fattoche uno dei protagonisti maschili sia interpretato dallo stesso regista (chesfoggia una vistosa giacca rossa e una capigliatura punk), mentre la controparte femminile indossa gli occhiali scuri prividi una lente che avevamo già visto addosso al cineasta in I am Sion Sono!.Tuttavia, appare più ricca, in questa pellicola, la varietà dei personaggi, lecui personalità, pur soltanto abbozzate in un affresco caotico, frammentario ealtamente digressivo, sembrano godere di un respiro proprio. Alivello tematico, sono presenti quelle dinamiche di incontro/scontro tra isessi, di appartenenza al gruppo, di sottomissione e disgregazione cheritroveremo espresse al meglio in opere più elaborate come Love Exposure.Alivello stilistico, invece, si percepiscono echi non soltanto della NouvelleVague (Godard nell'uso delle didascalie che contraddistingue l'interafilmografia di Sono, per esempio; Truffaut nel finale sulla spiaggia), ma anchedei principali cineasti giapponesi che in quegli anni registravano le pulsionigiovanili, come Sōmai Shinji,Yanagimachi Mitsuo e Ishii Sōgo.L’aspetto e l’atteggiamento ribelle dei personaggi di Sono, che impugnano mitrae pistole giocattolo, non sfocia mai, come forse ci si aspetterebbe, inrappresentazioni brutalmente cyberpunkcome quelle realizzate da Ishii in quegli stessi anni. Al contrario, già in quest'operaSono tradisce sempre, in particolare nell’attenzione alle scelte cromatiche eagli accostamenti sonori, una spiccata predilezione per soluzioniartisticamente eleganti. [Giacomo Calorio]
Inconcomitanza con lo svolgersi di una maratona mondiale, i ragazzi di un dormitorio femminile euno maschile si incontrano e si scontrano per le strade cittadine in una corsaa perdifiato che, per una delle protagoniste, si conclude in riva al mare conun evento prodigioso.Consideratodallo stesso Sono l’opera più riuscita di tutta la sua produzione in 8mm,consiste, nelle sue parole, in un misto di «anarchia, azione eromanticismo». Decisive Match è il primo film di Sono adaccantonare la pura introspezione personale per esibire un abbozzo di racconto,per quanto estremamente libero, impalpabile e tutt’altro che lineare neglisviluppi. I personaggi continuano a sembrare emanazioni dello stesso Sono (mala propensione all’autobiografismo è una caratteristica del cineasta che non siestinguerà del tutto nemmeno nelle opere della maturità), e ne è prova il fattoche uno dei protagonisti maschili sia interpretato dallo stesso regista (chesfoggia una vistosa giacca rossa e una capigliatura punk), mentre la controparte femminile indossa gli occhiali scuri prividi una lente che avevamo già visto addosso al cineasta in I am Sion Sono!.Tuttavia, appare più ricca, in questa pellicola, la varietà dei personaggi, lecui personalità, pur soltanto abbozzate in un affresco caotico, frammentario ealtamente digressivo, sembrano godere di un respiro proprio. Alivello tematico, sono presenti quelle dinamiche di incontro/scontro tra isessi, di appartenenza al gruppo, di sottomissione e disgregazione cheritroveremo espresse al meglio in opere più elaborate come Love Exposure.Alivello stilistico, invece, si percepiscono echi non soltanto della NouvelleVague (Godard nell'uso delle didascalie che contraddistingue l'interafilmografia di Sono, per esempio; Truffaut nel finale sulla spiaggia), ma anchedei principali cineasti giapponesi che in quegli anni registravano le pulsionigiovanili, come Sōmai Shinji,Yanagimachi Mitsuo e Ishii Sōgo.L’aspetto e l’atteggiamento ribelle dei personaggi di Sono, che impugnano mitrae pistole giocattolo, non sfocia mai, come forse ci si aspetterebbe, inrappresentazioni brutalmente cyberpunkcome quelle realizzate da Ishii in quegli stessi anni. Al contrario, già in quest'operaSono tradisce sempre, in particolare nell’attenzione alle scelte cromatiche eagli accostamenti sonori, una spiccata predilezione per soluzioniartisticamente eleganti. [Giacomo Calorio]
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