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La guida suprema iraniana Khamenei usa parole di fuoco verso Israele e anche verso gli Stati Uniti. Nonostante i segnali di distensione che da mesi l’Iran e gli Stati Uniti si lanciano, con la possibilità di giungere presto ad un accordo sul nucleare (con diversi incontri a Ginevra) e la storica telefonata tra il presidente iraniano Hassan Rouhani e il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, il clima sembra farsi nuovamente teso. Khamenei, che ha sempre dimostrato di essere piuttosto tiepido verso le pretese aperture dello stesso Rouhani, era rimasto un po’ irritato dalla telefonata tra i due presidenti, definita “inopportuna” e aveva espresso la sua preoccupazione per le parole di Barack Obama durante la visita del premier israeliano Netanjahu a Washington, quando il presidente degli Stati Uniti aveva rassicurato l’alleato Israele sul fatto di impedire in ogni modo all’Iran di avere un potenziale nucleare. Ora Khamenei ha deciso di mostrare con maggiore chiarezza il suo pensiero e in un discorso agli studenti a Teheran, la guida suprema iraniana ha ribadito il suo scetticismo sulla possibilità di un accordo tra l’Iran e l’Occidente sulla questione del nucleare. Critiche anche nei confronti degli Stati Uniti, rei di sorvegliare la repubblica islamica tramite i loro rapporti diplomatici: “tutte le ambasciate americane dei paesi più vicini agli Stati Uniti sono covi di spie“. Inoltre Khamenei, ha colto l’occasione per attaccare lo stato che da sempre è considerato il nemico più potenziale dell’Iran, ovvero il vicino Israele, definito dall’ayatollah “regime illegittimo e bastardo“. Immediata la replica del premier israeliano Benyamin Netanyahu, che nella riunione di governo ha replicato: “bisogna mantenere la pressione sul regime dell’Iran. Ci sono cambiamenti nell’opinione pubblica iraniana. Per quanto, come avverrà domani nel giorno ‘morte all’America’ che si svolge da 34 anni, nel passato analoghi appelli sono stati fatti contro di noi”.