dobbiamo solamente pulire lo specchio.” (aforisma zen).
Il KI è un ideogramma dai significati nascosti e ci rimanda all’oriente .
Il KI, o Chi (in lingua cinese), è l’energia vitale grazie alla quale si muovono atomi e astri, grazie alla quale esiste la vita ; il KI è quell’energia che si manifesta in ogni cosa vivente e non vivente, la stessa energia vitale che nello Yoga è definita Prana.
Il concetto orientale di KI è molto difficile da definire.
In Giappone, la parola è divenuta d’uso quotidiano attraverso i secoli, da quando in quella terra cominciò l’infiltrazione della cultura cinese. Il KI esprime il concetto delle energie fondamentali dell’Universo, di cui fanno parte la natura e le funzioni della mente umana. Nella Cina antica, dato che era la forza che dava origine a tutte le funzioni fisiche e psicologiche, il concetto di KI guadagnò spazio nella medicina, nelle Arti Marziali ed in molti aspetti della vita
Nella cultura indiana il KI si manifesta sotto una particolare forma di vibrazione che entra nel corpo in senso rotatorio attraverso i chakra, letteralmente ruote che a loro volta distribuiscono energia al corpo rendendo possibili le varie funzioni vitali. Vista l’unità dell’essere umano di mente-corpo e spirito i chakra regolano e influenzano l’aspetto mentale, fisico e spirituale dell’uomo e come spirali di energia dall’esterno si irradiano nei gangli nervosi posti al centro della colonna vertebrale.
I maestri orientali hanno contraddistinto il KI del cielo, (T’ien Ch’i) dall’energia vitale della Terra (Ti Ch’i) e da quella dell’Uomo( Jen Ch’i).
Il KI dell’uomo è controllato e influenzato dal KI del Cielo e della Terra e
La parola KI può avere diversi significati: aria, vapore, respiro energia vitale, energia interna, significati che sono tutti in connessione tra loro.
Respirando l’aria gli esseri viventi si caricano di energia vitale, dunque di KI, il quale, all’interno dell’organismo, percorre poi determinati canali energetici (i meridiani dell’agopuntura). Il KI che circola nel nostro corpo non è solo ed esclusivamente quello assimiliamo con la respirazione, ma deriva anche dal cibo ingerito e dal Ki ereditato dai nostri genitori.
Secondo i maestri taoisti esistono nel nostro corpo tre centri di energia: Tan T’ien, (campo di cinabro) il luogo dove il KI viene conservato. Il Tan T’ien Inferiore si trova sotto l’ombelico ed è chiamato Jin Chi , l’essenza; il Tan T’ien Mediano si trova nella zona del cuore ed è chiamato Chi, la vitalità; il Tan T’ien Superiore si trova nel cervello ed è chiamato Shen, la coscienza; una struttura questa che richiama quella del sistema solare.
Anche ciò che “non è vivente” ha la sua energia che ne tiene insieme le molecole e le fa manifestare: c’è il KI del sole, il KI della terra, il KI del cielo,
I centri del KI, proprio come i chakra, vanno tenuti in apertura ed in ottimo funzionamento, difatti l’apertura e il buon funzionamento di questi tre Cancelli permette una buona circolazione energetica in tutto il corpo e aiuta le forze psicofisiche ad esse collegate a manifestarsi armoniosamente. L’attività di questi tre centri è strettamente collegata al buon funzionamento degli organi interni e al collegamento del ritmo di tutto il corpo.
Il KI utilizza la mente ed il corpo, integrando il cosciente e l’incosciente. La sua influenza nelle funzioni della mente e del corpo dipende dall’immagine dei mondo esteriore che ha ogni persona. Una caratteristica intrinseca all’essere umano è il credere di vivere per la sua stessa volontà; tuttavia le nostre vite sono mantenute, fondamentalmente, da una relazione intima con il KI del mondo esterno.
L’uomo ha la capacità di arrivare ad essere conscio di questa energia, di svilupparla e di utilizzarla, attraverso certi movimenti, senza dimenticare che la respirazione ha un ruolo fondamentale. In origine, le lezioni per lo sviluppo del
KI erano impartite nei monasteri taoisti e buddisti, per insegnare ai monaci a prevenire le malattie e a mantenersi sani, generando e muovendo l’energia interna verso i livelli più alti di guarigione e di sviluppo spirituale.
Il KI, seppure difficile da conoscere, una volta captato lo si può utilizzare in ogni istante, specialmente se, attraverso i giusti esercizi, si riesce a sviluppare l’intuizione (sen-no-sen), si imparerà che questa energia, che nell’uomo sembrava assopita o destinata a circostanze eccezionali, può essere utilizzata nella quotidianità. Il KI dunque è la forza interna che può essere percepita, sviluppata ed utilizzata a volontà.
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