Kiesza, per tutti quelli che “la dance degli anni ’90 era meglio”
Creato il 16 ottobre 2014 da Marianocervone
@marianocervone
Se siete di quelli che “la dance degli anni ‘90”
era meglio, allora Kiesza fa a caso
vostro, ma se vi aspettate un puro album dance, forse resterete disorientati.
Diventata famosa con l’outsider Hideaway,
numero uno in Inghilterra, prepotentemente entrato anche nella classifica italiana
e rivelatosi tra i tormentoni della passata estate, Kiesza, classe 1989, arriva
adesso con l’album Sound of Woman.
Quattordici brani, tra dance e elettronica, che molto attingono da quel sound e
da quei sintetizzatori anni ’90 che tanta fortuna hanno fatto del singolo di
lancio, che ritroviamo in chiusura in una bellissima versione acustica.
Tra i pezzi di maggiore impatto di questo disco
d’esordio, Giant in my heart, sul
filone elettronico, pezzo al cui ascolto è impossibile non desiderare di
scatenarsi sul dancefloor, e No enemiesz.
Una voce pulita e potente come mostra la bella titletrack, ma anche il brano The Love, in cui l’artista si muove
quasi come una anonima vocalist, ma di cui senza dubbio continueremo a sentir
parlare, non solo per la musica, ma anche per la sua bellezza.
Ma nel disco trovano posto anche midtempo,
come Losin’ my mind, in coppia con Bass, o So Deep.
Omaggio a quell’epoca che la affascina il
pezzo dance What is love di Haddaway, che qui ritroviamo in una inedita
versione acustica, piano e voce, quasi a non voler misurarsi con un mito di cui
però desidera fortemente far parte.
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