Dopo i casi di tortura nella prigione irachena di Abu Ghraib, un altro battaglione mette in imbarazzo l’esercito a stelle e strisce. Una sentenza della Corte Marziale ha gettato luce sul comportamento dei soldati statunitensi in guerra.
Sotto accusa la Quinta Brigata Stryker guidata dal sergente Calvin Gibbs. Si era guadagnata sul campo il soprannome di Kill Team per via dell’efferatezza e la facilità con cui eliminava civili afghani. Per questo motivo, ma non solo, il sergente è stato condannato all’ergastolo.
La Kill Team agiva nella pericolosa zona di Kandahar. Ma evidentemente era fin troppo noiosa per i soldati avventurieri. Jeremy Morlock, che ha patteggiato 24 anni di reclusione e ha testimoniato contro i compagni, si sfoga:
Volevamo combattere, volevamo sparare. Ci siamo ritrovati nelle campagne attorno a Kandahar a distribuire aiuti e a stringere le mani con gli anziani dei villaggi.
Gibbs è stato riconosciuto colpevole di 15 reati, tra cui tre omicidi premeditati, cospirazione, falsificazione di prove, detenzione e uso di stupefacenti e vilipendio di cadavere. Sono state rinvenuti in possesso del Sergente ossa, denti e soprattutto dita dei civili afghani assassinati tenuti come trofei.
Così Gibbs che ha sempre sostenuto che in realtà avevano risposto al fuoco nemico:
È vero, ho taglio le dita ai cadaveri, me lo chiedevano glia altri e non volevo sembrare un debole.
Dopo le esecuzioni, il Kill Team posizionava armi locali vicino ai cadaveri in modo da far credere che si fosse trattato di uno scontro a fuoco. Tra i colpevoli c’è anche Adam Wienfeld, il primo a rendere noto l’accaduto, che ha partecipato alle uccisioni sotto minaccia di morte.
Secondo l’accusa, Gibbs era mosso da odio etico contro gli afghani, più volte definiti selvaggi. Gli altri condannati, per accuse tra cui insubordinazione, aggressione a civili, crudeltà e maltrattamenti, sono David Bram, Andrew Holmes, Darren Jones, Adam Kelly, Ashton A. Moore, Corey Moore, Emmitt Quintal, Robert Stevens e Michael Wagnon. Holmes e Wagnon, insieme a Worlock, Wienfeld e ovviamente Gibbs, sono gli artefici dei tre omicidi conclamati.
Il primo ha avuto luogo il 15 gennaio 2010 a La Mohammady Kalay. La vittima, il quindicenne Gul Mudin, è stato ferito con una granata e poi finito con un colpo di fucile. Il secondo è stato effettuato il 22 febbraio: usando un rilevatore termico, i soldati hanno scoperto Marach Agha raggomitolato a bordo strana. Credendolo sordo o ritardato, l’hanno ucciso con lo stesso modus operandi di cui sopra. L’ultimo omicidio è datato 2 maggio e la vittima a perire sotto lo stesso rituale è stata Mullah Adahdad.
Fonti: Wikipedia, Il Fatto Quotidiano, Corriere della Sera