Sono a fine giornata, una di quelle in cui ti chiudono in faccia la porta del tram, lo perdi, cammini e vedi solo scontrosità. Mi assale il malumore. Mi sdraio di fronte alla tv in cerca di relax: vanno in onda litigi e aggressività. La spengo, nauseata. Accendo il computer, mi metto a navigare…e mi imbatto nelle Boom Boom Cards. Pare che con questo mazzo di carte americane si possa migliorare il mondo. Come? Ogni carta suggerisce una piccola buona azione da mettere in pratica. Tu la fai, passi la carta a un altro, che a sua volta compie il bel gesto e la passerà ancora, formando una rete virtuosa. La chiamano kind revolution. Perché la sensazione che la gentilezza stia evaporando si fa sempre più forte. Perché la microbarbarizzazione dei modi è un fatto quotidiano. Perché la nostra società ha messo la bontà tra i disvalori. Inculcano la sciocca idea che l’aggressività vinca, che per far valere le nostre ragioni bisogna imporsi sugli altri. Ma la gentilezza può davvero diffondersi? E’ talmente obsoleta che, se ricevi una premura spontanea, il primo impulso è quello di stupirti….diffondere la gentilezza è rivoluzionario perché va contro l’andamento generale: quando faccio un atto di cortesia vero, puro, rompo il conformismo della società insolente e libero energie sociali. Inserendo la parola “kindness” nei motori di ricerca vedo un pullulare di siti che inneggiano a farsi paladini di questo valore riscoperto: actsofkindness.org, per diffondere la gentilezza nella propria comunità; worldkindness.org.sg e la sua versione italiana gentilezza.org promuovono il senso civico; helpothers.org suggerisce azioni per regalare un sorriso. Ma ci sono anche ifwerantheworld.com per divulgare i buoni propositi e akoha.com: gioco on line che ti invita a compiere piccoli gesti quotidiani. Ad essere gentili si produce serotonina, l’ormone del buonumore. E l’immagine che abbiamo di noi ne esce rafforzata. Morale: chi dà, prova piacere e trasmette la propria emozione a chi riceve. E più lo si fa, più si ha voglia di farlo.