Negli anni abbiamo imparato ad apprezzarli sempre più, soprattutto quando a periodi di calma apparente si susseguivano rilasci mastodontici, che hanno fatto la storia del genere strategico, praticamente quasi del tutto confinato al gaming su Pc.
Ad intervalli di tempo più o meno regolari compaiono i vari StarCraft, Company of Heroes, o progetti interessanti come R.U.S.E.; altrettanto spesso, ci tocca fare i conti con cloni indipendenti e con perle – o presunte tali – che si gettano nella mischia per mezzo di valide idee. Ma non bastano solo quelle, come sappiamo.
Arriviamo così ad introdurvi Kingdom Wars 2: Battles, uno strategico in tempo reale abbastanza coraggioso in verità, arrivato tramite Early Access su Steam a firma di Reverie World Studios.
Un titolo che si focalizza sulla strategia relativa agli attacchi, o alle difese, di cittadelle medievali ben protette. Interessante fin dai primi istanti, soprattutto grazie a campagne episodiche in single-player ben narrate, abbiamo avuto modo di testarlo per qualche ora, ecco quindi quali sono le nostre impressioni.
SOTTO ASSEDIO
Scontri cruenti e micidiali tra tre razze fanno da sfondo all’universo di gioco di Kingdom Wars 2: Battles, strategico in tempo reale che tenta di combinare l’azione tattica alle carte da gioco, alla costruzione di cittadelle e difese per contrastare minacce armate nelle schermaglie che vivremo in prima persona.
Partiamo col dire che la campagna principale al momento attuale (siamo alla versione 0.1.2, quindi c’è ancora molto da fare e rilasciare nel tempo) si compone del solo ‘Episodio 1′ che ci vedrà impegnati in una guerra, nei panni degli umani, contro orde di orchi desiderosi di abbattere le nostre mura. Una guerra che va avanti da oltre tre decenni, che torna alla memoria con l’opera che gli stessi developer ci proposero tramite il predecessore che forse alcuni di voi ricorderanno: Kingdom Wars.
Per quanto potuto osservare, va riconosciuta una certa qualità nella narrazione e nella qualità del canovaccio di cui si compone questo primo assaggio di single-player, alternandosi a fasi di costruzione e ricerca di nuove tecnologie, di addestramento di nuove unità e creazione di difese, utili per contrastare al meglio gli attacchi massicci del nemico, in questo caso gli orchi, non apparsi così intelligenti in battaglia o difficili da abbattere, anzi.
Allo stato dei fatti, ci è sembrato che essa rappresenti quasi una sorta di tutorial o di fase preparatoria agli scontri online, ma un quadro esaustivo a riguardo potremo averlo solo e soltanto quando tutti i contenuti saranno rilasciati: la volontà del team è infatti quella di creare un’esperienza story-driven dai toni epici, nella quale tre grandi razze faranno del loro meglio per vivere con dignità.
L’idea di suddividere questo tipo di contenuti in episodi è arrivata per esigenze pratiche e di sviluppo, ma anche perché ognuno di questi introducesse nuovi elementi ad una formula base, ma intrigante per certi versi.
Parliamo dell’introduzione graduale delle razze, tutte giocabili nel titolo completo, e di ambientazioni; un modo per tenere sempre sull’attenti i giocatori, comunque attirati da un gameplay classico ma che si concede qualche strappo alla regola.
Sicuramente, il fatto di poter fortificare le proprie mure scegliendo tra oltre 25 protezioni attive e passive è un buon punto di partenza: catapulte infuocate, olio bollente, torri di appostamento, arcieri armati di tutto punto, sono solo alcune delle possibilità offerte in-game. Aggiungete pure l’aspetto economico e delle tecnologie, che sono state rese però molto semplici da gestire, anzi praticamente farà tutto il gioco, lasciandovi all’aspetto cruciale di questo Kingdom Wars 2: Battles, ossia alle battaglie, come il nome stesso ci fa bene intendere.
Alle due razze di cui sopra, si aggiungono gli elfi, e ognuna di queste presenta e presenterà ulteriori unità, stili di combattimento, strutture, ma è troppo presto per dire in che numero e con che qualità.
Proprio perché, come ribadito, siamo ad una fase di realizzazione ancora troppo arretrata per spingerci dal consigliarvelo ad occhi chiusi, o dallo sconsigliarlo senza ripensamenti. Vorremmo ad esempio capirne di più sul sistema di crafting, che permetterà di realizzare componenti attraverso l’uso di materiali e progetti, tramite cui il team di sviluppo promette oltre 200 combinazioni; o sulle carte strategiche stesse, indispensabili nell’appendice multigiocatore del videogioco, potendo cambiare le sorti della battaglia e quindi dando qualità ulteriore sia all’aspetto gestionale che sulla strategia delle mosse da portare a compimento.
Proprio sul multiplayer lo sviluppatore dovrà riporre una grande attenzione per i dettagli, e le battaglie skirmish 1 vs. 1, 2 vs. 2 o tutti contro tutti danno già un assaggio di quel che sarà, o di quello che potrebbero diventare.
Questo però è tutto un discorso in divenire, andranno attesi i prossimi update – sperando che il progetto venga portato a compimento nella miglior maniera possibile – e quindi i prossimi quattro episodi della trama per capire quanto, effettivamente, la decisione di costruire un setting narrativo forte sia stata azzeccata.
Tornando al provato, lo stato arretrato dei lavori si evidenzia anche nella fluidità del codice, abbastanza approssimativa e con un numero di bug molto elevato, perfino per un accesso anticipato. Lo stesso dicasi per i comparti tecnici: quello audio ha bisogno di aggiunte che siamo sicuri non tarderanno ad arrivare, il versante grafico invece è quello apparso meno in forma di tutti.
Ad alcuni interessanti particolari non segue la stessa cura nelle texture (con frequenti ritardi caricamenti delle stesse) e nei colori, donando un insieme fin troppo omogeneo, che mal si presenta se messo in relazione agli ottimi artwork tramite cui gli sviluppatori permettono alla narrazione di avanzare. Insomma, tanti e molteplici i fix da apportare, tra i quali non possiamo fare a meno di ricordare quelli riguardanti l’interfaccia di gioco (vitale per un titolo di questo genere, Ndr) a tratti poco responsiva e non così chiara su monitor.
Rimaniamo però fiduciosi, anche perché sono stati diversi gli update pur mancando ancora quelli importantissimi riguardanti i problemi di pathfinding e le fasi di combattimento spesso legnose, ma con ogni probabilità lo stato dei lavori andrà avanti per almeno un altro annetto e l’aspetto MMO su cui sappiamo ancora troppo poco potrebbe rendere questo Kingdom Wars 2: Battles un bel titolo col quale intrattenersi assieme ad amici, per costituire gilde e alleanze, in un mondo di gioco sicuramente votato alla cooperazione, ma anche alla competizione, con sfide e tornei che andranno ad influire direttamente il nostro ranking globale.
COMMENTO
Kingdom Wars 2 Battles ha dalla sua delle buone peculiarità, ma è ancora presto per dire quale sarà il risultato finale, considerando lo stato di accesso anticipato che dovrebbe protrarsi ancora per molto tempo.
Consigliato con riserva agli amanti della strategia, dato che offre una visione particolare e intrigante del genere, immerso all’interno di un universo fantasy, chi però ha intenzione di cimentarsi con un videogame ultimato e rifinito in ogni dettaglio, lo troverà per certi versi frustrante a causa di alcune mancanze, che potrebbero ritenere non giustificate a fronte di un prezzo di lancio comunque importante, per uno strategico indipendente come tanti altri, almeno finché il processo di rifinitura non gli dia ragione elevandolo a titolo di grande spessore.
Su molte caratteristiche abbiamo infatti dovuto soprassedere proprio perché ancora in fase di creazione e sviluppo, e sarebbe forse stato meglio arrivare un pochino più avanti con lo sviluppo prima di approdare su Steam con una manciata di contenuti.
PREGI: Tre razze e diverse modalità di gioco potrebbero estenderne in maniera evidente la longevità, ma è tutto un discorso in divenire. Crafting e carte strategiche sono sempre ben accette in titoli del genere. La campagna single-player a episodi potrebbe essere una buona trovata, per fornire trame intriganti tra razze e introdurre a stili di gioco differenti…