Kino Kabaret Roma 2014, intervista a Chanel Agura

Creato il 27 novembre 2014 da Giuseppe Causarano @Causarano88Ibla


Dal 29 Novembre al 4 Dicembre 2014 si svolgerà a Roma la seconda edizione del Kino Kabaret, presentata in questo post qualche giorno fa. Con l’approssimarsi dell’evento, ho avuto occasione di rivolgere alcune domande a Chanel Agura, l’attrice e produttrice che ha introdotto l’iniziativa in Italia e che ringrazio per la disponibilità a questa intervista.

Non è semplice, in questo periodo storico-sociale di crisi, proporre eventi che riguardino il Cinema (e lo spettacolo in generale), a maggior ragione quando è così innovativo come in questo caso. Cosa la ha spinta, Chanel, a portare in Italia per il secondo anno consecutivo il Kino Kabaret?

«Quello che mi ha spinto a portare in Italia l’esperienza del Kino Kabaret, di questo Cinema partecipativo – racconta Chanel – è la bellezza insita nell’animo umano, la collaborazione che nasce tra gli artisti coinvolti, la creatività, l’unione di gruppo, la magia di questi incontri e il fatto che tutto questo processo doni un’incredibile gioia alla gente. Tutti abbiamo bisogno di sognare, pubblico e artisti sono accomunati da questa imprescindibile esigenza peculiare di ogni essere umano. Noi artisti abbiamo quindi il dovere di creare, di materializzare i nostri sogni: il Kino Kabaret ci dà proprio l’opportunità e la possibilità di creare quel Cinema che sogniamo continuamente».

Chanel Agura

Il motto del Kino Kabaret è “Fate bene con niente, fate meglio con poco, fatelo ora!”. Parlando in generale, può essere un invito rivolto al mondo dello spettacolo sottolineando che prima vengono sempre le idee rispetto ai mezzi a disposizione?

«Il motto – precisa Chanel – è stato ideato da Jericho Jeudy, uno dei due fondatori del progetto Kino. La sua idea era di fare capire alla gente che non è necessario disporre di mezzi illimitati per creare qualcosa di bello ed efficace: bisogna saper utilizzare al meglio quello si ha a disposizione sul momento. FAIRE BIEN AVEC RIEN, FAIRE MIEUX AVEC PEU, MAIS LE FAIRE MAINTENANT. Questa frase potrebbe essere usata ovunque, in qualsiasi lavoro e momento nella vita».

Il Kino Kabaret favorisce la collaborazione e la convivenza tra artisti che giungono da realtà differenti in uno scambio di ruoli reciproco. E’ dunque una bella opportunità di integrazione tra culture: pensa che in Italia possano aumentare eventi di questo genere?

«Certo che è possibile – risponde Chanel – ma servono una dose massiccia di spirito e pensiero libero per creare eventi del genere perché inevitabilmente si viene in contatto con tante mentalità, caratteri e idee diverse. Ed è proprio questo a rappresentare la vera ricchezza del Kino Kabaret».

I giovani autori – in particolare – faticano molto a ottenere l’opportunità di fare Cinema in Italia, dove sempre più spesso i fondi vengono sprecati per produzioni di discutibile qualità. Manifestazioni come il Kino possono regalare un’occasione: ma non crede che, oltre a questo, occorra un aiuto davvero importante dalle varie istituzioni per investire sui nostri talenti?

«Sì, decisamente. Per realizzare un lungometraggio occorre un aiuto economico più sostanzioso, soprattutto dalle istituzioni, ma il Kino Kabaret è una produzione a sé stante, e un’occasione per dimostrare il proprio valore anche con pochi mezzi (economici) a disposizione. Magari in futuro durante i lavori del Kino si potranno realizzare anche dei lungometraggi oltre che dei corti, i quali restano comunque la forma cinematografica ideale per questo tipo di manifestazione veloce e dinamica».

Roma, naturalmente, è la prestigiosa casa del Kino Kabaret in Italia. Per il futuro si pensa a coinvolgere ancora di più la città, con l’opportunità di ampliare l’evento?

«Si, non solo la città di Roma. Nel 2015 – aggiunge Chanel – e ve lo rivelo in esclusiva, si terrà il Kino Expo Milano, in concomitanza con Expo Milano 2015, ed è l’occasione giusta per mostrare universalmente il Kino Kabaret Italia al mondo. E ben venga la nascita in Sicilia, Sardegna, Puglia, e in altre regioni d’Italia del metodo Kino Kabaret».

Giuseppe Causarano


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