Ecco, appunto. Marc.
E bravo figlio che mi ha tolto dall'impiccio di dover dare troppe spiegazioni ai miei famigliari che se avessero saputo fin dall'inizio le mie intenzioni mi avrebbero fu-ci-la-ta.
Noi il parto in casa ce l'avevamo programmato da tempo. Non perché io condivida la tesi delle eco-talebane sui rischi ospedalieri o sulla mamma mammifera, mi sciacquano -diciamo- e nemmeno perché siccome Cindy Crawford ha partorito in casa, allora io pure. Anche perché a soldi manco ce lo potevamo permettere e infatti tra 6 mesi forse avremo finito di pagare l'ostetrica privata.
Abbiamo partorito in casa perché credo che non sarebbe potuto succedere altrimenti. Infatti l'ostetrica non è arrivata in tempo, anzi Marc è arrivato con 12 ore di anticipo sui tempi generalmente lunghi di un "normale" parto fisiologico, quando si parla del primo. E Marc aveva le idee chiare in testa. Il 25 di agosto è passato come se niente fosse, era la data presunta del parto, ma niente, nemmeno i 2 km a piedi al tramonto avevano smosso minimamente la situazione. Poi il 28 sera, cominciano le contrazioni. La storia l'ho già raccontata qua e quello che volevo dire adesso è che il nano mi ha veramente detto "mettimi al mondo" ed io non ho potuto fare altro. E' stato come un risucchio, un vortice che da dentro la pancia si è aperto appena ho rotto le acque e lui era là e Raul mi dice che è tutto nero e che oramai spinga ed io ho come sentito che sarebbe andato tutto bene e quindi ho fatto quello che Marc mi diceva di fare: spingere.
.Scommetto che tra chi legge ci sarà qualcuno che penserà che mi sono fatta fare il lavaggio del cervello da Michel Odent in persona, il padre della filosofia del parto senza dolore e con rispetto. Ecco no, perché io di sto uomo ho solo sentito parlare, ma non ho letto nessuna sua opera.
E' che davvero, io mi sono messa nelle mani di Marc dicendomi "se mi sento di fare così è perché è la cosa più giusta da fare"...ed è uscito, tutto di un colpo e si è sciolto da solo pure il giro di cordone che aveva intorno al collo. Non ho sentito niente. E come già detto lui non ha pianto, ha fatto solo un UA' e poi si è rimesso a dormire, manco fosse ancora nella pancia, però non a testa in giù. Insomma un kirikù totale.
Alle superiori ho fatto una tesina sulla civiltà africana, parlava di miti e leggende e delle similitudini sugli stessi miti e leggende nella civiltà dell'Antica Grecia. Alcuni passaggi erano uguali, nonostante i migliaia di kilometri di distanza nella dimensione spazio temporale.
Kirikù è una di queste leggende tramandate oralmente da secoli in alcune tribù africane.
Diciamo pure che la cosa mi ha inquietato, a conferma che molti miti si generano da fatti realmente accaduti, altrimenti come sono possibili certe coincidenze?
Quindi se un Kirikù è veramente esistito, cosa mi devo aspettare da Marc?