"MAX GIUSTI "PEZZI DA 90" di Marco Terenzi e Giuliano Rinaldi
Max Giusti aTeatro Olimpiconella sua Roma con un nuovo spettacolo, " il più comico e irriverente che io abbia mai fatto" - racconta lo showman. Ci sono i suoi "Pezzi da 90", i personaggi che lo accompagnano negli ultimi anni, così come non mancano nei bis i suoi quelli storici. Poi c'è Max Giusti in persona con i suoi monologhi, aneddoti segreti sul mondo della tv che può rivelare solo ai presenti e tanta Roma: una Roma che non è più capace di accogliere, non solo quelli in difficoltà, ma neanche i parenti, perché il romano, sotto sotto, è un cinico e non ha molta pazienza con il prossimo. Giusti ha già dichiarato " probabilmente lo spirito irriverente di pezzi da 90 sarà la chiave che andrà a contraddistinguere la mia presenza alDopofestival"
Unnuovo spettacoloscritto conMarco TerenzieGiuliano Rinaldi, in cui tantissimi personaggi, quelli di sempre, quelli attuali e quelli nuovissimi, si alterneranno sia in video che live sul palco.
Uno show pieno di "Pezzi da 90", che altri non sono se non i personaggi che Max Giusti interpreta per ironizzare sulla realtà che ci circonda: da Biagio Antonacci all'attore protagonista di "50 sfumature di grigio", da Terence Hill al Vigile del quartiere a luci rosse di Roma, da Ligabue a Vasco Rossi.
Ma la nostra vita non è fatta solo di "Pezzi da 90"; faranno infatti capolino sul palco, variopinti e multietnici, gli unici che sono riusciti a trovare lavoro in Italia: un egiziano con l'ortofrutta, un cinese "tuttoauneuro" e un prete africano di provincia.
Non mancheranno naturalmente gli amici di sempre, sempre amati dal pubblico e attuali più che mai: Lotito con la sua Lazio, Albano tornato a Sanremo e Cristiano Malgioglio sosia del Presidente Mattarella.
Tutto questo però è solo l'inizio della sorpresa che riserverà il nuovo ed emozionante spettacolo "PEZZI DA 90".
- Roma - da Martedì 19 Gennaio a Domenica 24 Febbraio, ore 21.30_dom ore 18.30
Nell'ambito dei percorsi monografici della stagione Cambiamento Reale del Teatro dell'Orologio va in scena la Trilogia di Mezzanotte, composta dai tre spettacoli scritti da Filippo Gili e diretti da Francesco Frangipane.
Come in un viaggio a ritroso attraverso il lavoro di Gili e Frangipane, che hanno così iniziato nel 2011 il loro sodalizio artistico, la trilogia si apre con il nuovo e ultimo capitolo, che debutta in prima nazionale: L'ora accanto.
A seguire andranno in scena Dall'alto di una fredda torre, secondo capitolo, e per finire il primo lavoro, Prima di andar via, diventato subito un vero e proprio caso teatrale, tanto da spingere Michele Placido nel settembre 2013 a farne un esperimento cinematografico presentato al TFF - Torino Film Festival nel 2014.
Dopo la felice esperienza di Prima di andar via e Dall'alto di una fredda torre, si riparte con L'ora accanto, l'ultimo capitolo di questo intenso percorso drammaturgico e teatrale che va a chiudere quella che abbiamo definito LA TRILOGIA DI MEZZANOTTE.
Se in Prima di andar via la morte viene vista come possibilità di salvezza e il protagonista la invoca in nome della libertà e della volontà di poter essere artefice del proprio destino e in Dall'alto di una fredda torre l'attenzione si sposta sull'angoscioso dilemma se sia giusto o no incidere sul destino degli altri, ne L'ora accanto si va ancora oltre, si vuole esplorare l'ultraterreno, la morte come dato di fatto che si riaffaccia alla vita. Quindi non più l'addio tra vivi indagato nei precedenti testi, ma il ritorno alla vita, anche se per un'ora soltanto, in una tempesta di emozioni forti che vanno dalla incredulità, alla felicità, alla rabbia, fino alla più totale disperazione per l'ennesimo e stavolta ultimo addio.
A completamento dei primi due, con L'ora accanto chiudo la TRILOGIA DI MEZZANOTTE: l'attesa di praticare ambiti metafisici con le gambe del quotidiano. Per dare senso, in ultima battuta, a una sorta di capovolgimento di quella prospettiva aperta da Prima di andar via e Dall'alto di una fredda torre, dove era la vita a far chiaramente capolino nelle stanze della morte. Ne L'ora accanto sarà la morte a ricambiare la visita. Sempre incrociando i due piani, in un mezzanino che è quello in cui mi piace respirare, vivere, scrivere, muovermi: con un piede di là, insomma, e uno di qua. Perché, con la trilogia a chiudere sistemicamente questo assioma, nella morte, e solo in essa, è la fucina del profondo.
FRANCESCO FRANGIPANE / UFFICI TEATRALI di Filippo Gili - Interpreti: Massimiliano Benvenuto, Silvia Benvenuto, Ermanno De Biagi, Vincenzo De Michele, Michela Martini, Vanessa Scalera - Regia: Francesco Frangipane - Scene: Francesco Ghisu - Costumi Cristian Spadoni - Luci: Giuseppe Filipponio - Musiche originali: Roberto Angelini - Assistente alla regia: Giorgia Ferrara - Assistente scenografo: Lorena Curti - Progetto: Uffici Teatrali - Produzione: Progetto Goldstein - Collaborazione: Argot Studio - Residenza produttiva: Teatro dell'Orologio, Carrozzerie N.O.T.
- Roma - da Martedì 19 a Domenica 24 Gennaio 2016, ore 21.00_dom ore 18.00
-Roma - da Giovedi 21 a Domenica 24 Gennaio 2016, ore 21.00_dom. ore 18.00
Finalista Roma Fringe Festival 2015
Dopo il successo al Roma Fringe Festival 2015 con "Guerriere" in nomination come "Miglior Spettacolo" e "Premio del pubblico", Giorgia Gigia Mazzucato porta in scena per la prima volta a Roma dal 21 al 24 gennaio al Teatro Studio Uno, "Viviamoci"
Scritto e interpretato da Giorgia Gigia Mazzucato , "Viviamoci" è stato definito dal Premio Nobel Dario Fo una pièce " dalla recitazione con tempi puliti e chiari tipici di una professionista, con un testo paradossale e metafisico, una scrittura puntuale ed efficace" e ha vinto il premio "Miglior Spettacolo" nella prestigiosa rassegna dello storico Teatro L'Avogaria di Venezia, diretto dalla famiglia Poli.
Giorgia Gigia Mazzucato, attrice e autrice padovana classe '90, allieva di Dario Fo, Franca Rame, Marco Baliani, Natalino Balasso, Massimiliano Bruno e Andrea Pennacchi, torna sul palcoscenico romano con un monologo trasformista, un intreccio di storie che si colorano l'un l'altra, esplorando le diverse atmosfere e sensazioni che oscillano in opposizione tra il comico e il tragico: in " Viviamoci" vi sono felicit à , rabbia, disperazione, speranza, paura, nostalgia, sorpresa e rimorso.
Lo spettacolo è un vero e proprio viaggio interno ed esterno ai tre diversi personaggi interpretati dall'attrice e ai loro mondi che si creano tra incontri e scontri: una giovane madre piange di gioia e poi di dolore, la piccola figlia, energica e felice, viaggia nella fantasia con i suoi giochi di parole e l'amato peluche, un giovane meccanico veneto cresce con un duro lavoro, tra soddisfazione ed errori fatali. Le storie, all'inizio apparentemente distinte, passo dopo passo, arrivano a un incontro che chiuder à il cerchio.
Le musiche originali sono di Roberto "Ominostanco" Vallicelli, artista eclettico, molto apprezzato e conosciuto specialmente nel romano, che con la varietà delle sue composizioni, che spaziano dall'elettronica a jazz, dall'acustica all'orchestrale, accompagna (quasi come una seconda voce) attivamente le parole dell'attrice.
I frammenti comici dello spettacolo hanno dato Vita ad uno progetto a s é stante ( " Capitan Vento"), classificato secondo al concorso nazionale sul teatro comico " Gran Premio dello Spirito" (padrino della manifestazione Ninetto Davoli).
Autrice, regista ed interprete: Giorgia Gigia Mazzucato Musiche: Roberto "Ominostanco" Vallicelli Costumi: Sed Etiam by Res Nullius
- Roma - da Giovedi 21 a Domenica 24 Gennaio 2016, ore 20.00_dom ore 17.30
Un infuriare di ricordi surreali, grotteschi, ironici. Un intreccio inestricabile di cultura e provocazione, di attese insoddisfatte e di traiettorie felicemente impreviste. Un paradossale e compiaciuto autodafé laico. È questo Mumble Mumble ovvero Confessioni di un Orfano d'arte scritto da Emanuele Salce e Andrea
Si tratta di un racconto ironico, dissacrante, intimo, coraggioso che, dopo le repliche romane, salirà sul palco di altri teatri italiani.
" Mumble Mumble" è una tragicomica confessione di un orfano d'arte, la narrazione divertente di due funerali... e mezzo. Emanuele Salce, con l'ironia e la verve che lo caratterizzano, è il narratore di tre morti: quella di suo padre naturale, il regista Luciano Salce, quella del secondo marito di sua madre e suo padre adottivo, Vittorio Gassman e, infine, quella metaforica: la sua.
Nelle prove in camerino di un teatro parrocchiale di una sperduta provincia italiana, Emanuele Salce cerca di conciliare la verità assoluta che trova nelle pagine di Dostoevskij, ai momenti più grotteschi dei funeralidei suoi padri, dove spiccano personaggi singolari, tra presenzialisti e volti bizzarri. Lo spettacolo si chiude con il racconto dell'incontro con un'irresistibile bionda australiana ed una sciagurata boccetta di lassativi. Un tentativo di liberazione da un peso (non solo simbolico) che diventa una morte metaforica, una vera e propria catarsi. A fare da contraltare l'ironico e discreto personaggio-spettatore Paolo Giommarelli, ora complice, ora provocatore di una confessione che narra di personaggi pubblici e allo stesso tempo teneramente privati.
La testimonianza di un orfano d'arte partecipe di un mondo assurdamente logico.
www.teatrobrancaccio.it/brancaccino/il-teatro-brancaccino.html
Commedia vincitrice della III Edizione del Concorso Una commedia in cerca di autori"
Il centro di produzione teatrale La Bilancia - che gestisce il Teatro de' Servi di Roma e il Teatro Martinitt di Milano - ha indetto, per il terzo anno consecutivo, il concorso per emergenti "Una commedia in cerca di autori ®", con l'obiettivo di stimolare il tessuto drammaturgico nazionale, proseguendo così il proprio importante percorso di rivalutazione della Commedia italiana, genere virtuoso che affonda le sue radici nella cultura e nella tradizione del nostro paese.
Il copione vincitore della terza edizione è stato "IL CAPO DEI MIEI SOGNI", primo testo teatrale uscito dalle penne dei quarantenni romani Sara Palma e Daniele Benedetti, autori di cinema e documentari.
Quando si dice volgere al positivo un evento negativo: questa originale commedia potrebbe esserne il manifesto. La vicenda è ambientata nel mondo del lavoro dove domina oggi più il licenziamento che l'assunzione. In un'azienda in crisi arriva un Manager tagliatore di teste (Massimiliano Vado), che sente stranamente il dovere di trovare una soluzione costruttiva al personale che sta per mettere alla porta. D'altra parte egli stesso è in cattive acque e i suoi dipendenti sono persone ricche di aspirazioni mai realizzate. Insomma tutti hanno bisogno di trovare un loro scopo nella vita. Così, con una scrittura fluida, in un clima di comicità intelligente e dentro un'inconsueta analisi del nostro tempo, tagliente e al contempo tenera, si consuma lo strano rapporto tra un capo e i suoi subalterni che alla fine farà dire: è "il capo dei miei sogni".
- Il dottor Lamberti, stimato e super professionale creativo pubblicitario è strozzato dai debiti di gioco e vittima di un allibratore.Un gruppo di irresistibili impiegati contabili di una nota agenzia pubblicitaria se lo ritrova come capo. Lo adoreranno, ma lui non è lì per ciò che pensano: il suo ingrato compito è quello di licenziarli tutti. Lamberti raggiungerà il suo obiettivo percorrendo una strada...creativa!Una volta individuate le loro peraltro non nascoste velleità, molto semplicemente li spingerà a rincorrere a gambe levate ognuno i propri sogni e il licenziamento a quel punto verrà vissuto come l'occasione per cominciare una nuova vita. E anche se non tutti riusciranno a realizzare i propri sogni, anche se questa opportunità costringerà alcuni di loro a fare i conti con i propri limiti, comunque, alla fine Lamberti li aiuterà tutti. Questo capo, meschino e subdolo, sarà davvero il capo dei loro sogni?
- Roma - da Martedi 5 Gennaio a Domenica 24 Gennaio 2016 - ore 21 da martedi a venerdi _ 17.30 e 21 sabat o_17.30 domenica
Debutta in prima nazionale una pièce spensierata e piena di ritmo, dove i sentimenti mettono a dura prova il materialismo dei nostri giorni. Cosa succede a un miliardario scapolo con "il vizio delle donne" se chiede a tutte di sposarlo? E se tutte piombano a casa sua con l'intento di organizzare le nozze, ma nessuna sa dell'esistenza dell'altra? Semplice, la sua vita è rovinata. Da qui una serie di girandole per non far incontrare le malcapitate e, soprattutto, per non concludere alcun matrimonio. Il tutto coinvolgendo il povero maggiordomo Ugo in un turbinio di bugie e di porte che si aprono e si chiudono.
La Bilancia Produzioni in collaborazione con Esagera_ Autore e regita: Marco Cavallaro - Interpreti: Marco Cavallaro (Ugo), Alberto Barbi (Franco), Ramona Gargano (Melissa), Annachiara Mantovani (Camilla), Olimpia Alvino (Luisa), Valentina Tramontana (Amalia) - Scene: Amodio - Costumi: Marco Maria della Vecchia - Luci e Fonica: Emilio Caro - Decoratrice: Katia Titolo - Produzione esecutiva: Lisa Bizzotto
Per Centrale Preneste Teatro (Via Alberto da Giussano, 58) torna Infanzie in gioco 2015/16 a Giufà il mare e le nuvole, lo spettacolo della Compagnia Ruotalibera in scena domenica 24 Gennaio alle ore 16.30. Dalla saga del celebre personaggio della tradizione popolare dell'area del Mediterraneo nasce un racconto arguto e pieno di speranza. La regia e l'interpretazione sono di Tiziana Lucattini e Fabio Traversa, glioggetti scenici sono curati da Francesco Persico e il disegno luci da Martin Beeretz.
Giufà è pasticcione, testardo, visionario, bugiardo, eppure è anche sensibile e intelligente: Giufà è un bambino. Vive con la madre in un perenne, buffo e tenero conflitto. Sono poveri e la loro casa è una piccola baracca su una spiaggia di sabbia, una terra di nessuno davanti al mare. Alle loro spalle, invece, si estende un'indefinita periferia cittadina da cui sono esclusi. Giufà guarda il mare e sogna, al di là delle onde, un padre sconosciuto e idealizzato. La condannaa essere bambino per Giufà e a essere diffidente e brontolona per la madre si ribalta davanti al mare, davanti alle nuvole, davanti alla possibilità per entrambi di muoversi, di cambiare e, infine, di crescere.
Compagnia Ruotalibera Teatro_ Testo, regia e interpretazione: Tiziana Lucattini e Fabio Traversa - Oggetti scenici: Francesco Persico - Disegno luci: Martin Beeretz - Organizzazione e promozione: Paola Meda e Serena Amidani Foto di scena: Patrizia Lucattini
- Torino - da Sabato 12 dicembre 2015 a Domenica 15 maggio 2016 - orari vari
Notes d'un peintre in "La Grande Revue", 25 dicembre 1908 Matisse "l'ansioso, il follemente anioso" -¬ ‐ così lo descrive uno dei suoi amici divisionisti -- ‐ domina l'arte della prima metà del XX Secolo ed è considerato uno delle coscienze artistiche più affascinanti del Novecento. Sempre al centro di dibattiti, durante tutta la sua carriera è stato capogruppo dei fauves, osservatore critico del cubismo, discepolo di Signac, Renoir e Bonnard, rivale di Picasso, maestro d'accademia e infine precursore di un'arte che anticipa l'espressionismo astratto newyorkese. Con 50 opere di Matisse e 47 di artisti a lui coevi quali Picasso, Renoir, Bonnard, Modigliani, Miró, Derain, Braque, Marquet, Léger - tutte provenienti dal Centre Pompidou - la mostra "Matisse e il suo tempo" si prefigge di mostrare le opere di Matisse attraverso l'esatto contesto delle sue amicizie e degli scambi artistici con altri pittori.
Così, per mezzo di confronti visivi con opere di artisti suoi contemporanei, sarà possibile cogliere non solo le sottili influenze reciproche o le fonti comuni di ispirazione, ma anche una sorta di "spirito del tempo", che unisce Matisse e gli altri artisti e che coinvolge momenti finora poco studiati, come il modernismo degli anni quaranta e cinquanta. Opere di Matisse quali Icaro (della serie Jazz del 1947), Grande interno rosso (1948), Ragazza vestita di bianco, su fondo rosso (1946) sono messe a confronto con i quadri di Picasso, come Nudo con berretto turco (1955), di Braque, come Toeletta davanti alla finestra (1942), di Léger, come Il tempo libero - Omaggio a Louis David (1948-- ‐ 1949)
Promossa dal Comune di Torino -- ‐ Assessorato alla Cultura, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino e organizzata dal Centre Pompidou di Parigi, 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group,
La mostra curata da Cécile Debray conservatore Centre Pompidou. Dieci sezioni in mostra illustrano, secondo un percorso cronologico intercalato da approfondimenti tematici, le figure matissiane delle odalische -- ‐ come in Odalisca con pantaloni rossi del 1921 -- ‐ ; la raffigurazione dell'atelier, soggetto ricorrente nell'opera di Matisse ma che, negli anni bui della Seconda Guerra Mondiale, dà luogo a quadri stupefacenti a firma di Braque (L'Atelier IX, 1952-- ‐ 56) e Picasso (Lo studio, 1955); l'opera e il percorso di Matisse dai suoi esordi con Gustave Moreau (1897-- ‐ 99) fino alla sua scomparsa negli anni Sessanta e alle ultime carte dipinte e ritagliate.
L'evento è consigliato da Sky Arte HD. Il catalogo è edito da 24 ORE Cultura -- Gruppo 24 ORE.
"Toulouse-Lautrec La collezione del Museo di Belle Arti di Budapest"
- Roma - da Venerdì 4 dicembre 2015 a Domenica 8 maggio 2016 - orari vari
Promossa e prodotta da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura.
"[...] la novità è raramente l'essenziale. Questo ha a che fare con una cosa sola: rappresentare un soggetto meglio di quanto faccia la sua natura intrinseca."
Henri de Toulouse-Lautrec
Con circa 170 opere provenienti dal Museo di Belle Arti di Budapest, arriva al Museo dell'Ara Pacis di Roma una grande mostra su Toulouse-Lautrec, il pittore bohémien della Parigi di fine Ottocento, che ripercorre l'attività dell'artista dal 1891 al 1900, poco prima della sua morte avvenuta a soli 36 anni.
La mostra, promossa e prodotta da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura, consentirà di portare a Roma il fiore della raccolta di opere di Toulouse-Lautrec conservata Al Museo di Belle Arti di Budapest (Szépmű vészeti Múzeum), uno dei più importanti in Europa, con capolavori che vanno dal Medioevo al Novecento. In occasione dell'esposizione romana, curata da Zsuzsa Gonda e Kata Bodor, circa 170 litografie della collezione (tra cui otto affiches di grande formato e due cover degli album della cantante, attrice e scrittrice francese Yvette Guilbert con circa 10 litografie) lasceranno Budapest per essere esposte al Museo dell'Ara Pacis dal 4 dicembre 2015 all'8 maggio 2016.
Attraverso questa esposizione sarà possibile conoscere a tutto tondo l'opera grafica di Toulouse-Lautrec: manifesti, illustrazioni, copertine di spartiti e locandine, alcune delle quali sono autentiche rarità perché stampate in tirature limitate, firmate e numerate e corredate dalla dedica dell'artista.
Henri de Toulouse-Lautrec è considerato il più famoso maestro di manifesti e stampe tra il XIX e XX Secolo. Tra le peculiarità della sua arte, è l'avere come soggetto la più disparata umanità illustrata in momenti quotidiani o di divertimento, affascinando così la borghesia francese. Sua grande fonte d'ispirazione è il quartiere parigino di Montmartre e la maggior parte delle sue opere sono riconducibili alla vita notturna e ai locali di questa zona. Sono rappresentazione d'istanti di vita quotidiana che Lautrec restituisce con un effetto di grande immediatezza: in poco tempo l'artista diventa uno degli illustratori e disegnatori più richiesti di Parigi; gli sono commissionati manifesti pubblicitari per le rappresentazioni teatrali, i balletti e gli spettacoli, oltre che illustrazioni d'importanti riviste dell'epoca, come la satirica Le Rire.
Nel percorso di mostra, oltre le opere di Toulouse-Lautrec, rare immagini (fotografie e riprese cinematografiche) d'inizio Novecento evocano la Parigi della Belle Époque. Inoltre, un'applicazione interattiva guida il visitatore alla scoperta della tecnica litografica e delle tecniche di stampa di fine Ottocento, dai colori accesi e la riproduzione su vasta scala, ai presupposti per la nascita del manifesto pubblicitario, di cui egli è stato con la sua arte il precursore.
La mostra vede come sponsor Generali Italia, come sponsor tecnico Codognotto e come partner dell'iniziativa Trenitalia.
- Roma - da Martedi 26 Settembre 2015 a Sabato 21 Febbraio 2015, tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 20.00 , Sabato e Domenica 10.00-21.00
Patrocinio dell'Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Roma - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
La mostra è organizzata con il sostegno eccezionale del Museo d'Orsay, vede come sponsor Generali Italia e come partner dell'iniziativa Trenitalia. L'evento è consigliato da SKY Arte HD.
Per la prima volta in Italia, l'attesissima mostra sul grande pittore francese James Tissot (Nantes, 1836 - Buillon 1902). Le sue opere si potranno finalmente ammirare al Chiostro del Bramante di Roma (26 settembre 2015 - 21 febbraio 2016) dopo le importanti esposizioni dedicategli in tutto il mondo come James Tissot al Petit Palais (Parigi - 1985), Victorian Life Modern Love (Yale Center for British Art, New Haven Connecticut - Musée du Québec, Québec City, Canada - Albright-Knox Art Gallery, Buffalo, New York, tra il 1999 e il 2000), James Tissot et ses Maîtres a Nantes presso il Musée des Beaux-arts (2005) e infine la mostra The Life of Christ del Brooklyn Museum of Art (2009).
Raffinato protagonista dell'élite del suo tempo, invidiato e amato in pari misura, James Tissot è un pittore la cui arte è ancora oggi per alcuni aspetti un enigma, tra influenze impressioniste e istanze preraffaellite. Francese di nascita ma britannico di adozione, vissuto a suo agio tra conservatori e liberali, Tissot celebra nei suoi quadri la vita dell'alta borghesia - il ceto portato in auge in epoca vittoriana tra rivoluzione industriale e colonialismo - trasformando la quotidianità in imprese eroiche e celebrative, mutando ogni gesto in un cliché non privo di originalità.
Dart - Chiostro del Bramante e Arthemisia Group, con il Patrocinio dell'Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Roma, hanno fortemente creduto nella necessità di presentare al pubblico italiano un artista ancora poco celebrato. In mostra 80 opere provenienti da musei internazionali quali la Tate di Londra, il Petit Palais e il Museo d'Orsay di Parigi, che raccontano l'intero percorso artistico del pittore e l'influenza che su di lui ebbe l'ambiente parigino e la realtà londinese, dando conto della sua vena sentimentale e mistica, del suo incredibile talento di colorista e del suo interesse per la moda. Tra le opere esposte, capolavori quali "La figlia del capitano" e "La figlia del guerriero" entrambe del 1873 accanto alla Galleria dell' "HMS Calcutta" (1886) che illustrano i temi principali della sua arte sempre trattati con profondità psicologica e che attestano il suo talento di colorista e fine osservatore del suo tempo.
Prodotta e organizzata da DART Chiostro del Bramante - Arthemisia Group, Con il sostegno eccezionale di Musée d'Orsay-Sponsor Generali Italia
Partner dell'iniziativa: Trenitalia-Special Partner: JTI-Sponsor tecnico Mantero-Media coverage by Sky Arte HD-Mostra a cura di Cyrille Sciama-Progetto di mostra, direzione dei lavori, progetto grafico di mostra e realizzazione grafica :Mjras snc-Allestimento: Tagi2000-Progetto immagine coordinata: Angela Scatigna-Video: Artist Fabien Iliou-Percorso didattico in mostra: Francesca Valan-Catalogo: Skira
www.chiostrodelbramante.it
Kirosegnaliamo esce all'inizio di ogni settimana, chi volesse darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può scriverci aoppure, entro la domenica precedente, specificando chiaramente la richiesta di segnalazione, provvederemo previa specifica selezione all'inserimento ...