<< Venerdì, scusami… >>, si corresse lei, precisando quanto aveva detto in precedenza. Il brusio di fondo rese poco comprensibile la risposta: << … Più avanti, tanto poi… >>. Qualcuno fece cadere un oggetto, forse un libro, e nella sala si aprì un varco di silenzio. Quindi, le voci ripresero in crescendo. << Capisci perché ti ripetevo di guardarla? >>. << Un po’ triste come puntata… >>. << Morire è il modo migliore per risolvere tutto >>. << Ah, però, poverina… >>. << Lui è bello e strano. Cattivo >>. << Sì, sì >>. << Ci stiamo avvicinando alla fine, ma se accadono tutte ‘ste cose… >>. << Ho curiosato su Wiki… >>. << … Non so proprio che possono inventarsi ancora >>. <<… Se ne fanno tre di serie, però…. >>. Alzai gli occhi sulla teoria di sedie vuote della prima fila.. Gli inglesi hanno ragione, pensai. Keep it short and simple. Certo, dovevo fare così: semplificare, semplificare. Alle mie spalle riecheggiò una risata e un grappolo di passi rotolò sui gradini. Le voci aumentarono nuovamente d’intensità. << Grazie per l’informazione… >>.