Detto questo non posso che iniziare finendo quel che avevo iniziato. Perchè le cose lasciate in sospeso ti tolgono energie preziose... presente quella sensazione di avere sempre un post-it appiccicato in quell'angolo del cervello? ecco..bisognerà pur staccarli prima o poi questi pro memoria man mano che li si spunta.. Resta il fatto che questo blog ora, per me, è giunto al capolinea. Il suo scopo che era quello di raccontare la nostra avventura australiana ed i sogni e le speranze (ma anche tutto il contorno) che le erano legati e da quando siamo tornati non lo sento più mio. E' un capitolo che si è concluso insomma. Non voglio metterci una pietra sopra, anzi! Però è ora di voltare pagina. Ora sono qui, in Italia: una casa che mi va un pò stretta spesso ma che è quella in cui sono. Punto. E bisogna partire da qui, senza voltarsi contiuamente a guardare il passato che non c'è più, senza rimpianti. Non ho nemmeno intenzione di abbandonare il mondo blogghesco, oh no! Avevo bisogno di un'ispirazione e credo proprio di averla trovata. Un modo per far scoprire oltre agli altri, anche a me il lato bello del vivere qui. E poi c'è ancora la Forchetta Magica (mannaggia a chi m'ha scopiazzato il nome...grrr!! evabbè, dovevo svegliarmi prima io..) dove compaio con qualche ricettina che mi riesce bene. Anche la forchetta è in fase di vaglio, vedremo quale sarà la sentenza..
In conclusione, finiamo appunto quel che avevo iniziato. Le volete le ultime foto della Nuova Zelanda no? I prossimi post saranno gli ultimi, ma chiuderò le trasmissioni in bellezza: quella eterea e infinita di Aotearoa:-)
Ripartiamo da dove avevo lasciato: siamo sempre nell'isola del nord, nella tappa che ci ha segnato sicuramente di più! Quella che ci ha visto trascorrere 15gg ai Koanga Gardens, dove si trova l'istituto di permacultura con lo stesso nome e l'ecovillaggio Kotare.Ci siamo finiti per caso, ma è stato davvero un gran bellissimo caso!
Una delle attività più importanti che il KI. svolge è quella di conservare, riprodurre e rivendere, salvando quindi dall'oblìo, semi antichi e rari, spesso varietà portate con sé dagli emigranti europei alcuni decenni fa e scomparse qui da noi (!)
Kay e Bob (i padroni di casa e fondatori del KI) da anni lottano per difendere la biodiversità del nostro bel pianeta e ogni giorno, con il loro lavoro fanno qualcosa di concreto. E quante storie da raccontare! Magari alla sera, dopo cena, chiacchierare con Kay mentre Bob prende la chitarra..e ci fa scoprire un pò di folk scozzese:-)
Super naturale, ovviamente bio, cresciuto tutto sui terreni dell'istituto (o gentilmente donato da qualche vicino) e preparato con tantissimo amore dalle nostre cuoche. Ho avuto la fortuna di dar loro una mano in cucina mentre C. seguiva il corso. Ed erano canti, confidenze, improvvisazione culinaria, risate a non finire... Poi tutti fuori, in terrazzo, tutti in cerchio prima, per ascoltare il volontario del giorno che ringraziava per i doni di questa terra, e tutti in fila dopo, piatto in mano, pronti per sbafarci tutto quel ben di dio! Una sensazione magnifica quella di sapere che tutto quel che ti serve per sopravvivere ce l'hai lì: cresce sulla terra attorno a te. Per due settimane non abbiamo usato banconote o monete ed è stato liberatorio. 'Usciti' dal KI, ci è sembrato strano. Volevamo capire cosa c'era dentro a tutte quelle confezioni plasticose...da dove venivano...e già ci mancava l'andare a sbirciare negli orti e nelle aiole invece che lungo le corsie del supermarket!
E' stato strano all'inizio abituarsi alle compost-toilet: i bagni consistevano in due cabine di legno dove era stato posizionato un piano con un buco in mezzo ed un coperchio, forato anch'esso, al quale era stato attaccato un sedile di WC. All'interno del buco ci andava il secchio dove potete immaginare cosa ci andasse. Ad ogni 'evacuazione' bisognava ricoprire il tutto con un misto di terra e segatura. Il primo giorno non ne volevo sapere, poi per mancanza di altro ho ovviamente ceduto. E con mia sorpresa ho scoperto che non era poi così disgustosa la cosa o perlomeno nè l'olfatto nè la vista venivano..disturbati per così dire. E se vogliamo nemmeno l'udito, visto l'abbondanza di animali (domestici e non) che si facevano sentire in continuazione!
Ovviamente anche la notte non era silenziosa, dormire in tenda e alzarsi a suon di cinguettii è decisamente meglio che farsi svegliare dai camion che frenano sulla provinciale davanti a casa nostra.. viene da chiedersi se ci siamo rincintrulliti tutti quanti o cosa per riuscire a crearci degli alveari puzzolenti e rumorosi in cui vivere...
(la foto sopra è significativa: servono tè, caffè e... MILO in questo panificio! Milo è una specie di bevanda al cacao...non so, mi ha fatto sorridere. Insomma abituata alle bevande chiccose di Melbourne...)
Immancabile bandiera degli All Blacks su una finestra della scuola dove si svolgeva la convergenza
E qui passo e chiudo ragazzi. Ci sarebbero milioni di cose da raccontare su questa esperienza del Koanga ma non basterebbe un blog e nemmeno le mie descrizioni se per quello, per farvi capire quel che per noi ha rappresentato. Ce la porteremo sempre nel cuore, questo è sicuro!