Attraversando una nuova alba
leggiamo a volte le linee della foglia
verde.
Passiamo le nostre dita
sul legno liscio e prezioso
di alberi antichi.
Accade che il tramonto del sole ci parli
mentre cerchiamo le linee che fanno
viaggiare le nubi
una trama con tutti i colori
così come il primo artista
li aveva riuniti.
Di nuovo danzano per le vie
Le risate dei bimbi rischiarano le case
in riva al mare
Le rovine delle ultime tempeste
ci ricordano
la ricchezza dei nostri antenati
ricchezza razziata, rubata,
impegnata al monte di pietà
da un irresponsabile avo
vissuto da gran signore
che portò disperazione e rovina
alle generazioni future.
Ma chi dice che il nostro tempo è finito?
Chi dice che il becchino ha preso accordi
col fabbricante di bare mentre i curati sventolavano le loro
sottane?
Lo ripetono il coro e i tamburi.
No! Laddove mangiano i vermi
germogliano e crescono i semi.
Gli Dei consiglieri
misurano il tempo con lunghe
e sinuose
arguzie di eternità.
Quando batte alla porta
la morte arriva munita
di un inimitabile
biglietto da visita.
E trova un focolare resuscitato
grazie alle risate e alle danze
grazie alla festa della carne d’agnello
e alla rossa zuppa di frumento nuovo.
Siamo quelli i cui campi furono invasi
da gente cattiva, malfattori
che hanno interrotto la nostra danza
con oscene canzoni
e gesti sconvenienti.
Qualcuno ha detto : un pesce malato
è arrivato nuotando
fino alla nostra laguna
alla ricerca di un territorio
ove deporre il suo fardello
in accordo col Piano Originale.
Signore, puoi tu guidare la nostra nave ?
Fallo, te ne prego.
Te lo avevo chiesto tanto tempo fa
a casa
là dove il fronte del mare s’è ristretto
fino ad essere solo
lo stretto spazio dell’infanzia.
Ai viaggiatori diamo il benvenuto
tornatevene a casa
sul nuovo battello fatto col legno
appena tagliato
dall’albero che rimane in piedi.
(Kofi Awoonor)
traduzione dall’inglese di Elisabetta Horvat (fonte : la Repubblica-27-09-2013)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)