di Dietrich Bruggemann (Germania, 2014)
con Lea Van Acken, Franziska Weisz, Florian Stetter, Lucie Aron, Moritz Knapp
durata: 110 minuti
★★★★☆
Non avrei mai voluto scriverlo, ma questo è un film (purtroppo) straordinariamente attinente ai tragici fatti di questi giorni, una terribile coincidenza voluta dal destino. Un film importante e rigoroso, senza fronzoli, che entra a gamba tesa sulle nostre coscienze costringendoci a riflettere sul difficile rapporto tra la religione (intesa nel suo significato più alto, dogmatico), coloro che la esercitano e coloro che la praticano, e obbligandoci ad aprire gli occhi, comunque la si pensi riguardo la propria spiritualità, su una verità incontrovertibile: le religioni non uccidono, non scatenano le guerre, non condizionano le menti. Mentre le responsabilità verso tutti i crimini commessi nel nome di Dio, qualunque esso sia, sono sempre terrene, umane, di chi interpreta a modo suo, a proprio piacimento (o per proprio tornaconto) quanto scritto nei testi sacri.
Kreuzweg in tedesco significa Via Crucis: il regista Dietrich Bruggemann costruisce una durissima metafora contro l'integralismo religioso e l'insensatezza di chi esercita arbitrariamente, approfittando della (buona)fede dei seguaci, l'insegnamento di teorie folli e totalmente deviate, stravolgendo i dettami che vorrebbero la religione come un mezzo per unire (e non dividere) le persone, amare (e non odiare) il prossimo, spingere i fedeli a convincersi della bellezza della vita e non, al contrario, condurli verso il baratro della morte. Così, mostrandoci il personale calvario della quattordicenne Maria (Lea Van Acken, bravissima), che attraversa una ad una le quattordici stazioni della Passione di Cristo, immedesimandosi nel Redentore e convincendosi di voler consegnare a Dio la propria vita sacrificandosi per un bene superiore (la salute del fratellino malato), Bruggemann ci mette in guardia, con raggelante realismo, di come si possa arrivare, in nome di assurde convenzioni imposte ed artefatte, ad annullarsi completamente nella suggestione della propria Fede.