Sfrutterà il weekend per studiare visto che anche il suo ragazzo va a trascorrere il giorno di festa coi genitori e non resta nessuno, proprio nessuno, nel dormitorio.
Solo lei e un paio di addetti alla sicurezza.
La prima sera arriva al supermercato per prendere un po' di schifezze da mangiare e incrocia lo sguardo di una darkettona che comincia a chiamarla inspiegabilmente Kristy.
Va via ma la ragazza e i loschi figuri incappucciati come lei che la accompagnano la seguono fino al campus.
Comincia una lunga notte d'orrore perché la gang non ha intenzioni amichevoli.
Anzi vogliono uccidere quella che continuano a chiamare Kristy....
Ogni tanto fa piacere recuperare degli onesti prodotti di genere, realizzati senza tanti fronzoli e con un andamento lineare senza troppe complicazioni.
E' questo il caso di Kristy, secondo film per il cinema di Oliver Blackburn, opera con un budget dignitoso ( 7 milioni di dollari circa ) e dotato di una confezione più che adeguata.
Il genere di appartenenza è quello del survival, un po' come The Strangers o You're next.
Ovvero una notte di lotta selvaggia tra buoni e killer mascherati.
La differenza fondamentale è l'ambientazione: se i due film succitati erano degli home survival , qui la home acquista una dimensione molto più ampia diventando un grandissimo campus universitario, location ricca di mille angoli ed anfratti e di ambienti da sfruttare ( la piscina, la biblioteca, il dormitorio).
E sta qui la bravura del regista: sfrutta a meraviglia le locations a disposizione e riesce a creare un clima ansiogeno pesantissimo, da tagliare col coltello.
Tutto diventa il teatro di una selvaggia lotta per la sopravvivenza con una vittima che non ci sta per nulla a fare l'agnello sacrificale e dei carnefici incappucciati e mascherati animati da moventi sconosciuti e che presto capiranno che uccidere Justine non è così facile.
Pochi attori ma una protagonista assoluta, la Haley Bennett che interpreta Justine che passa quasi tutto il tempo del film al centro della scena correndo, fuggendo oppure combattendo per la propria vita.
Una figura vigorosa e riuscita che è contrapposta alla darkettona piena di piercings( la Ashley Greene di Twilight, qui veramente inquietante) che incontra al supermercato, quella che si ostina a chiamarla Kristy.
Un incontro da brividi, non farebbe piacere a nessuno incontrare una tizia che dice frasi sconnesse come lei ed è agghindata con felpa e cappuccio a coprire gran parte della faccia.
Kristy ha un meccanismo semplicissimo di azione e reazione, non ha i soliti personaggi
E mi starebbe più che bene così : mi andrebbe benissimo che Justine abbia incontrato una manica di psicopatici che uccidono solo per il piacere di uccidere ( come succedeva in The Strangers) e non perché dietro c'è un piano preordinato ( la cospirazione dietro You're next).
E invece negli ultimi tre minuti si spiega, troppo, perché Justine viene ostinatamente chiamata Kristy dalla darkettona a capo dei killer incappucciati.
Ecco, se si rimaneva così nell'indeterminazione era molto meglio.
Peccato ma rimane sempre la sensazione di aver visto un buon film, di piacevolissimo intrattenimento, figlio delle logiche del genere che si astiene dal rielaborare, ma decisamente solluccheroso.
Questo film circola anche con il titolo Random ( che forse è anche più spoileroso).
PERCHE' SI : bella ambientazione, ottima protagonista , la darkettona fa venire i brividi, ottima regia
PERCHE' NO : la sceneggiatura non è proprio a prova di bomba, ci si poteva astenere dallo spiegone finale.
( VOTO : 7- / 10 )