Egregio Direttore,
ho letto la lettera pubblicata dal Suo ottimo giornale, a firma Giuseppe Agliano dal titolo --Reggio, Agliano: "Mi aspettavo le scuse di Gatto, ma tant'è..."--, naturalmente dopo avere letto tutti i passaggi precedenti compresa la attenta cronaca dei fatti successi all’ultima riunione del cONSIGLIO cOMUNALE (La prego di non modificare la grafica, la minuscola iniziale è voluta e meritata), ed ho atteso anche l’uscita in edicola dei giornali cartacei di oggi, per verificare eventuali differenze nella descrizione deifatti, che in verità ammetto di avere ritenuto inizialmente esageratamente riportati.Tutti i giornali nella cronaca riportano ifatti nello stesso modo, mentre i sIGNORI protagonisti dei fatti smentiscono e precisano. Si accusano a vicenda di avere fatto assumere parenti nelle società miste senza specificare (io aggiungerei di andare anchea guardare le parentele ed i comparati dei consiglieri in altri settori della pubblica amministrazione in cui sguazzano i pessimi attori di questavergognosa farsa, perché in questo campo quando qualcuno indica qualcosa può essere che contemporaneamente ne nasconda un’altra), si sfiduciano, si dimettono, ritirano le dimissioni, arrivano quasi al contatto fisico. Non hanno alcun rispetto per chi liha votati e per chi comunque dicono di tutelare, salvo alla prima occasione rivendicare il mandato popolare per rintuzzare eventuali attacchi politici. Non è più accettabile in questo contesto leggere comunicatistampa come quello relativo all’inaugurazione del campo da rugby di Spirito Santo, inneggiante al “modello Reggio” in un farneticante crescendo di auto-esaltazione; stadio situato a pochi metri da quella scuola materna al centro dell’attenzione per l’atto intimidatorio subito, in un quartiere dove a pochi metri dallo stadio e di fronte alla scuola maternacampeggia su un muro (ancora adesso mentre sto scrivendo) la scritta che ha fatto il giro del mondo sul web e che nessun amministratore del “modello Reggio” ha ritenuto di far cancellare nonostante le segnalazioni ripetute: KU SAPI E TACI AVI SEMPRI PACI, KU SAPI E DICI AVI SEMPRI NEMICI. E attenzione, è scritto KU, non CU; questa è una cosa che deve far riflettere: chi ha scritto non aveva 50 anni. Non è piùaccettabile, Le dico, che personaggi oggetto delle attenzioni della commissione antimafia, protagonisti di filmati che li vedono maneggiarearmi illegalmente insieme a mafiosi, siedano ancora in cONSIGLIO cOMUNALE e soprattutto facciano sentire la propria voce come se nulla fosse successo. Non è accettabile che in cONSIGLIO cOMUNALE accadano fatti come quello accaduto giovedì scorso, né che i protagonisti proseguano la sceneggiata sui mezzi d’informazione accusandosi a vicenda. Non è accettabile, egregio Direttore, che il consigliere Agliano si preoccupi del fatto che Gatto non si è scusato con lui, mentre c’è un’intera Città che attende e pretende le scuse di una classe politica infima e corrotta.
Pasqualino Placanica