In partenza per Kuala Lumpur avevo in testa tante di quelle immagini costruite da letture e letture, e informazioni prese quà e la da internet e dalle guide turistiche.
Era la mia prima partenza verso l’Oriente ed il mito che mi ero costruito mi sono resa conto che era decisamente molto lontano dalla realtà.
Kuala Lumpur è una delle grandi tappe orientali, una delle città di passaggio delle rotte delle grandi compagnie aeree, così trafficata da essere diventata, come anche molte altre città, un mix sconvolgente di esotico e moderno, di occidente e oriente.
Un contrasto che sconvolge nelle strade, nella gente, nella foresta tropicale che continua a “minacciare” la città arrivando fino ai suoi confini e urlando a tutti gli abitanti i suoi diritti su quel territorio.
Camminando per la città, o prendendo la metropolitana, che in alcuni tratti cammina all’aperto, si rimane a bocca aperta ammirando gli enormi e moderni grattacieli che si susseguono uno dopo l’altro interrotti solo da una vecchia casa su uno o due piani che contrastava totalmente per il suo stile e per le sue misure.
Se volete organizzare una tappa a Kuala Lumpur 3 o 4 giorni possono essere sufficienti per visitare le attrazioni più interessanti.
Arrivati in città l’aeroporto di Kuala Lumpur sarà la prima immagine che avrete di questa enorme città. Una struttura moderna e all’avanguardia, luccicante e perfettamente organizzata.
La modernità dello scalo cittadino rappresenta di per sè solo un anticipo della modernità del centro cittadino dominato dalle immense Petronas: le torri gemelle malesiane che dall’alto dei loro 452 metri e gli 88 piani, dominano Kuala Lumpur. Le torri per qualche anno sono state l’edificio più alto del mondo, e sono collegate tra loro a 175 metri dallo Skybridge al 41° piano.
Una volta la salita allo Skybridge era gratuito, ma le enormi file che si formavano rendevano difficoltosa la gestione della folla. Oggi si pagano circa 80 RM ed i biglietti sono acquistabili anche on line.
Le Petronas sono inserite nell’immenso KLCC, il Kuala Lumpur City Centre, che comprende, oltre le torri, anche il centro commerciale (il Suria KLCC Shopping Mall), un hotel di lusso, ed un blocco di uffici, Il tutto ospitato dal quartiere residenziale di Ampang.
Le Petronas non sono l’unico edificio che domina lo Skyline di Kuala Lumpur. Non molto più bassa è la Manara Tower: finita di costruire nel 1994 è alta 421 metri, ma dispone della piattaforma di osservazione più alta della città… anche se la foschia che copre la città spesso rende la vista difficoltosa.
Se volete fare un pò di shopping dirigetevi verso il quartiere di Butik Bitang il vero triangolo d’oro di Kuala Lumpur che nel fine settimana si affolla dalla mattina alla sera. Quì troverete tutte le più importanti boutique della città e anche molti dei centri commerciali della città
Non potete perdere poi la Chinatown di Kuala, perché ogni città che si rispetti ne ha una. Quella di Kuala Lumpur è su Petaling Street. Un tempo la zona era conosciuta per il commercio della tapioca oggi invece è ricca di negozietti colorati che vendono un pò di tutto.
A circa 15 km dal centro città si trova invece il famoso tempio delle Batu Caves, raggiungibile comodamente in pullman, oppure affittando un taxi per qualche ora….e contrattando un pò sul prezzo.
Il tempio delle Batu Caves è all’interno di una grotta naturale scavata in una montagna di origine calcarea, che ospita uno dei templi Indu più frequentati della Malesia. I fedeli salgono i 272 gradini facendo strani riti, molto spettacolari da ammirare.
Al centro di Kuala Lumpur si trova anche la Masjid Jamek una delle più antiche moschee della Malesia, aperta nel 1909 ha una stupenda architettura in stile moresco sovrastata da cupole e arricchite da giardini ricchi e lussureggianti.
La Masjid Jamek è ben collegata con i mezzi pubblici e molto vicina alla stazione LRT Masjid Jamek. Si può entrare senza problemi nella moschea basta avere abbigliamento idoneo… e comunque all’ingresso ci sono degli abiti lunghi da indossare.
Esiste ancora l’Oriente? O bisogna sbirciare negli angoli nascosti delle città e delle campagne. Forse l’Oriente si nasconde allo sguardo di noi occidentali offrendosi solo in piccole gocce per lasciare con l’acquolina in bocca, ma con uno strano senso di insoddisfazione e una gran voglia di tornare.
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