Il termine Kundalini proviene dal nome kundala che in sanscrito significa arrotolato. Kundalini già negli antichi testi viene descritta sotto forma di un serpente, di una dea, e di un’energia vitale. Identificata con la vibrazione Om, Kundalini accomuna in sè gli attributi di tutte le divinità.
La Kundalini, simbolicamente potere del serpente, è la forza creatrice fondamentale di tutto l’Universo, così come è presente nel corpo umano, ma in esso si trova abitualmente allo stato latente e non è priva di relazioni con l’energia sessuale. Sotto forma simbolica di serpente arrotolato, essa dimora nel mezzo del corpo di tutte le creature e giace addormentata e attorcigliata alla base della colonna vertebrale. Dire che è raggomitolata vuol dire che è in stato di riposo, cioè nella forma di energia potenziale.
Risvegliare questa forza nascosta significa farla risalire, attraverso la spina dorsale sino al cervello, per mezzo degli asanas e dei kumbaka nel pranayama ( ritenzione del respiro).
Secondo il Kundalini-Yoga, che come lo Yoga tradizionale, ha per meta
Per la filosofia Yoga, il polo positivo è sede di Vishnu, cioè dello spirito, mentre, quello negativo è la sede di Kundalini, la dea della Natura. Se Vishnu è il fuoco splendente che attrae continuamente Kundalini, quest’ultima aspetta il momento di potersi congiungere con il suo signore Vishnu, risalendo lungo il canale della colonna vertebrale (Sushumna nadi).
Gli esercizi Yoga hanno il compito di svegliare Kundalini, di sollecitare questa ascesa e di determinare questa unione. E’ la Chakti che si unisce a Shiva, è la forza dell’energia sessuale.
Impossibile procedere al risveglio di Kundalini senza la preparazione spirituale, importanti infatti sono nel Kundalini Yoga le corrispondenze tra anima e corpo, nel senso che alle diverse regioni del corpo corrispondono linee di forza e centri dello stato sottile dell’anima dell’uomo: i vari aspetti dell’anima vengo o localizzati simbolicamente nel corpo.
Gli asanas dello Yoga e gli esercizi dei riti tibetani, hanno lo scopo di risvegliare l’energia segreta e latente di Kundalini e di farla risalire proprio attraverso i chakras. Quando Kundalini raggiunge i vari chakras, egli acquista man mano una maggior coscienza e consapevolezza del proprio sè. Quando poi questa forza generatrice raggiunge Sahasrara, l’utimo chakra, il praticante sentirà uno stato di estasi e liberazione totale, quello stato che tutte le religioni chiamano beatitudine. Si tratta di un fatto che, coinvolgendo l’aspetto psichico e fisiologico, rappresenta la perfezione dell’uomo.
Gli esercizi del Kundalini-Yoga sono difatti in parte di ordine psicologico e
Oltre agli esercizi spirituali veri e propri alcuni esercizi fisici esplicano una
precisa influenza sull’anima e sono idonei al risveglio di Kundalini. Un asana consiste nel sedersi in Padmasana (posizione del loto) facendo attenzione a comprime con i calcagni corrispondenti sia l’ano che gli organi genitali; un altro esercizio invece sta nel chiudersi con le dita, sempre in padmasana, tutti gli orifizi del capo ( bocca, naso, orecchie, occhi), in Sanmukhi mudra.
Un esercizio per migliorare l’ascesa del serpente dormiente è quello in cui, seduti a gambe incrociate,si solleva e si lascia cadere ritmicamente il corpo.
La pratica del Kundalini -Yoga, per quanto oggi la si senta citare da parte di molti, non è una pratica semplice, gli antichi maestri ammonivano ” ..si è in una paurosa foresta vergine, infestata da serpenti e da altri rettili… si è come una nave in mare senza pilota”.