Kurt e padre Alex nell'ufficio di polizia di Dar es Salaam

Creato il 05 settembre 2014 da Marianna06

      

      

Kurt ha capito che, per risolvere l’enigma dei resti nella discarica, gli tocca assolutamente lasciare da parte Henning e Zoe e fare il tutto  solo.

Soltanto padre Alex, che conosce l’ambiente meglio di lui, può dargli, forse, una mano.

E così,senza stare troppo a pensarci su, anche se è notte, lo chiama al cellulare.

Padre Alex soffre da anni d’insonnia. Chiamarlo nel cuore della notte, mentre si rigira nervosamente sotto la zanzariera del suo lettone, non è un problema.

- Pronto, Alex?

-Che fai ? Dormivi?

-No,amico. Ci sto provando ma il caldo umido proprio non aiuta.

-Andiamo ,domattina, al commissariato di Dar es Salaam?  Mi accompagni? Non ti disturba?

-Affatto.

Alle prime luci dell’alba padre Alex passa a Bagamoyo per prendere col suo fuoristrada l’amico Kurt e andare in due in città.

Il traffico,a qualunque ora del giorno, date le condizioni delle strade, è sempre lento e caotico.

I clacson strombazzano a più non posso tanto da disturbare i timpani anche di chi ci ha fatto ormai l’abitudine.

Dopo una buona mezz’ora e forse di più, probabilmente circa un’ora, fermano il veicolo proprio lungo il marciapiede antistante l’ufficio di polizia.

Un tipo grasso e dal faccione rubicondo li accoglie con apparente gentilezza sulla porta e li fa accomodare nella stanza del commissario capo.

Pochi minuti dopo, un tipo mingherlino, longilineo e  io direi quasi segaligno, entra.

Con tono sbrigativo si presenta a Kurt,  ma solo dopo avere abbracciato affettuosamente padre Alex, che conosce da lunga data.

E’ chiaro che il commissario sa, perché legge i giornali, perché ascolta la radio e perché guarda la tv.

Perciò intuisce lo scopo della presenza di Kurt Wallander.

-Commissario, lei sa il fattaccio della discarica e le tante chiacchiere che non cessano d’essere sciorinate un po’ dappertutto, perché la gente non sa darsi pace  circa il trattamento riservato a dei resti umani ?

Così esordisce Kurt e senza troppi convenevoli.

E intanto osserva un bel tinga tinga alla parete dietro la scrivania , lì dove siede l'uomo di legge.

-Certo che so. Ma non è facile cogliere i responsabili con le mani nel sacco. Proprio come dite voi dalle vostre parti.

-L’ospedale è una roccaforte “baronale” e non è dato a nessuno, proprio a nessuno, nemmeno a noi poliziotti, di mettere il naso in ciò che accade lì dentro.

-Specie adesso che poi è arrivato il professor Wung, un anatomopatologo cinese che dà lezioni di anatomia ai futuri chirurghi tanzaniani.

-Sarebbe un’ingerenza indebita.

Kurt, con aria molto perplessa, vuole far capire al suo interlocutore che occorre assolutamente uscire da questa passività reverenziale e tutta africana e scomodare, se necessario, qualcuno in alto loco, qualcuno del governo, magari.

Ma l’altro continua a parlare e a giustificare la situazione che si è venuta a creare, come fosse la cosa più normale del mondo.

-Padre Alex,lei sa come vanno le cose da queste parti…!!!Lo spieghi al suo amico!

E a niente serve che il religioso lo conduca garbatamente sul sentiero di alcune argomentazioni di carattere morale e etico con tanto di citazioni bibliche.

Quelle orecchie sono sorde.

Pertanto dopo un tre-quarti d’ora Kurt e padre Alex sono nuovamente in strada, decisi a raggiungere questa volta l’ospedale e tentare con Geronimo, l’infermiere sempre disponibile, un’alta via per affrontare il dottor Wung, il cinese tanto temuto in città.

E se non lui, il direttore responsabile almeno.

Mentre attendono Geronimo nella sala di ricevimento, compare Zoe, con passo deciso e la sua statura giunonica, che non passa per nulla inosservata.

E , a osservarla attentamente, nonostante l’andatura all’apparenza di persona efficiente, per Kurt e Alex non è difficile affatto accorgersi che anche lei deve avere trascorso una notte insonne.

E non certo in ospedale.

Lo rivelano le occhiaie profonde nel suo incarnato bianco-latte del viso, un incarnato che ricorda per il resto della persona la tonicità di un corpo statuario che  manda in visibilio Henning, quando può appartarsi con lei , e lei glielo concede,  e farle dono così delle sue attenzioni.

Meravigliata d’incontrarli in ospedale , Zoe saluta gli amici frettolosamente.

E subito, senza che le lascino tempo alcuno, è attorniata da alcune donne e i loro bambini, che hanno bisogno di lei.

E con quelle di necessità si allontana verso l'astanteria.

                                                                              (continua....)

                                   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)