L'ABC del Cucito

Da Bina1970
Rieccoci con la nostra "rubrica" dedicata al cucito.. a dire la verità è anche l'unica rubrica che ho.
Vi ricordate de "L'Enciclopedia della Donna"?
Ne ho parlato qui, quo e qua.
L'argomento di oggi riguarda gli strumenti del mestiere.
°*§§*°
 
Ecco per la "aspirante sarta" un completo prontuario che comprende tutto ciò che deve sapere (e avere, e fare) per impostare bene il suo lavoro. Anche la donna di casa troverà qui moltissimi consigli indispensabili.
GLI "ARNESI" DI LAVORO
Questi sono gli "arnesi" di cui dobbiamo munirci prima di cominciare a lavorare.
Un paio di forbici piuttosto grandi, con una punta arrotondata e l'altra acuminata. Durante il taglio la punta arrotondata resterà sotto il tessuto, scivolando più facilmente sul piano del tavolo.
Un paio di forbici piccole, utilissime nel caso che dobbiate scucire qualche parte del lavoro già fatto.
Un centimetro flessibile di buona qualità.
Una riga centimetrata, in legno lunga circa 80-100 centimetri.
Carta velina bianca, da modelli.
Una rotella segna-carta con la quale tracciare visibilmente dei fori che incidano anche il foglio sottostante (per ridurre modelli).
Una matita morbida e bene appuntita.
Un ditale un po' arrotondato, possibilmente in acciaio.
Un gessetto da sarta.
Una scatoletta di spilli di acciaio a punta sottile.
Aghi di varie dimensioni e grossezze, a secondo dell'uso cui sono destinati. per imbastire occorrono aghi piuttosto lunghi, per fare gli orli sono più adatti quelli corti. Il numero medio è l'8.
Ricordate che a numeri alti corrispondono aghi più sottili e corti, e a numeri bassi corrispondono aghi più grossi e lunghi: un ago numero 8, per esempio, è più grosso di un ago numero 10.
LE STOFFE
Otto cose da ricordare.
- Le stoffe di lana prima di essere tagliate devono restare per qualche ora avvolte strettamente in un panno bagnato, quindi saranno ripassare leggeremente dal rovescio con un ferro tiepido.
- Le stoffe di cotone devono essere immerse nell'acqua per qualche ora, asciugate e poi accuratamente stirate: non capiterà così che gli indumenti confezionati si restringano alla prima lavatura.
- Se la stoffa ha un disegno di fiori o comunque una fantasia ben definita, ricordate che le figure non devono mai apparire capovolte.
- Il velluto non va tagliato doppio,  il pelo deve andare verso l'alto.
- Se la stoffa è a quadri o a righe, cercate, quando è possibile, di far combaciare i quadri o le righe sulle varie cuciture.
- Quando acquistate stoffe quadrettate o a righe di diversi colori, tenete conto di quanta stoffa si perde per far combaciare i disegni e abbondare un po' nel metraggio.
- I vari pezzi devono essere ricavati sempre nel senso della lunghezza, seguendo cioè l'ordito del tessuto.
... E altre cinque
La trama costituisce l'altezza del tessuto, che può variare da 70 a 160 centimetri giungendo fino a 240 centimetri nella tela per biancheria.
Se una pezza di stoffa è alta 90 centimetri, significa che la stoffa misura 90 centimetri fra una cimosa e l'altra.
L'ordito segue la lunghezza della stoffa.
La cimosa è una finitura laterale del tessuto per impedire che esso si sfilacci.
Il dritto filo di un tessuto è la direzione che segue l'andamento della cimosa. Quindi tagliare in dritto filo significa tagliare un tessuto parallelamente alla cimosa, seguendo l'ordito.
Lo sbieco di un tessuto è la linea che taglia diagonalmente la stoffa piegata ad angolo retto.
IL FILO
Il filo deve essere sempre adatto al tipo di tessuto e al tipo di cucitura per il quale viene adoperato. Di solito si cuce con un filo di cotone, seta o nylon.
Il filo di cotone - Per cucire, sia a mano che a macchina, stoffe di cotone, lana, canapa, lino si usa il filo di cotone. Generalmente si usa il cotone numero 40 o 50. Il numero 60 serve per le camicie e la biancheria di cotone molto fine. Per attaccare i bottoni delle giacche e dei cappotti si adopera il cotone numero 16.
Ricordate, quando comprate del filo, che quanto più il numero è basso tanto più il filo è grosso: il cotone numero 16 è molto grosso, il cotone numero 60 è sottilissimo.
Anche per imbastire si usa il filo di cotone: si tratta di un filato speciale, floscio, a lenta torsione, fabbricato appositamente a questo scopo.
Il filo di seta - Per la biancheria e i vestiti di seta (o altri capi confezionati con tessuti molto delicati) si usa la seta sottile. Per le impunture di guarnizione (come quelle che si fanno sui cappotti sportivi, o gli impermeabili) o per fare gli occhielli di giacche e cappotti, si usa la seta numero 3.
Il filo di nylon - Il filo di nylon si usa esclusivamene per cucire i tessuti di nylon.
QUATTRO COSE DA SAPERE SUL FILO
- Il nodo per fermare il filo all'inizo del lavoro deve essere solido e piccolissimo. Si ottiene arrotolando il filo tra il pollice e l'indicedella mano. Fate seguire al nodo qualche punto più fitto, perché il lavoro non si allenti all'inizio.
- La gugliata (ossia la quantità o tratto di filo che si usa di volta in volta per cucire) deve essere sempre piuttosto corta (60-70 centimetri circa), altrimenti si aggroviglia. Se per terminare il lavoro vi mancano solo uno o due punti e il filo è quasi finito, potete trattenerlo sulla cruna dell'ago con un piccolo cappio.
- Il taglio del filo deve essere fatto sempre con le forbici, perché stappandolo si indebolisce. E' bene che il nodo venga fatto in corrispondenza del capo appena tagliato dal rocchetto, perché quella parte è la più resistente.
- Il colore del filo per cucire deve essere sempre di tonalità leggermente più scura di quella del tessuto; in tal modo le cuciture si "amalgamano" cioè si confondono meglio al colore di fondo.
Immutati da secoli, i semplici strumenti del lavoro di sartoria si ritrovano oggi nel corredo della donna moderna.

Tratto da:
Enciclopedia della donna
1963 - Fratelli Fabbri Editori - Milano
Volume II - Pagina274
°*§§*° 
A dire la verità il mio kit di cucito comprende anche degli altri "arnesi", ma ve ne parlerò più avanti.... 

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