intanto mi fa strano usare questo nome che era anche quello di mia madre (e, ironia della sorte, mio padre si chiamava Mario!), volevo farle una domanda quando ieri sera l'ho vista nel suo fulgore, incedere con sobrietà ed eleganza, verso il palco reale della Scala.
Ero appena tornata a casa, stanca e felice dopo una giornata passata a fare insieme a mio marito i "Babbi Natale", cioè non eravamo andati certo nei centri commerciali a cercare regali, non ci siamo fatti confezionare smaglianti pacchetti di "profumi e balocchi, macché!! La mattina avevamo effettuato una incursione alla Coop: pesce, carne, formaggi, tonno sott'olio, pasta, riso e pure una sciccheria come la Nutella e un pacco di Tegolini. Riempite le borse, via verso l'Ikea. Dopo la regolamentare pausa al bagno dove mi asciugo le mani divertendomi come una bambina (l'ha mai vista quella scatola in cui si infilano le mani e viene fuori un'aria con un risucchio pazzesco che fa svolazzare pure la pelle?), bene, dicevo che per prima cosa abbiamo mangiato sedendoci ai tavoloni di legno, di fianco a grandi vetrate dove pendono enormi stelle di carta brillanti. Menu leggero da 8 euro in due. Al piano di sotto abbiamo comperato portacandeline trasparenti, un pacchetto di addobbi natalizi rossi, fiocchi, cuori e pigne, piccoli per un piccolo e rigorosamente finto alberello di Natale. Poi via, a prendere il caffè da nostra figlia e vederla sorridere, ridere, di fronte a quel ben di Dio, ai piccoli pensieri che svelano la cura e l'amore.
Torniamo a casa, dopo esserci comperati un fragrante filoncino di pane integrale che solo il "Moretto", mitico fornaio burbero di Genzano sa fare. Pantaloni della tuta, pantofole, griglio due melanzane da condire con olio, aceto e menta e viene su un ragazzo che conosciamo da 20 anni, quasi un fratello per le nostre figlie, un anacronistico amico per noi. Non lo pagano da un po', sta perdendo il lavoro. Dalle nostre tasche volano 40 euro, ci mancherebbe altro!
Telegiornale e cena (il filoncino integrale sfuma tra formaggio, melanzane e qualche fetta spalmata di Nutella) Quando appare il servizio sulla prima della Scala, mi scopro a pensare che sono geneticamente una seguace di frate Francesco, non sarei mai potuta stare tra gli invitati, il mio posto era tra quelli fuori, a prendere freddo. Io, che a 24 anni ho rifiutato schifata il posto in banca perché raccomandata, e me ne sono andata in un'organizzazione di volontariato per partire per quello che un tempo si chiamava il "terzo mondo", che ho scelto di non avere mai e poi mai più soldi di quanti ne occorrono per sopravvivere, avrei mai potuto sfilare insieme al potere?
Santo cielo, mi sono persa!
Volevo sapere, signora Elsa, ma quando è tornata a casa, l'abito di Armani che indossava l'ha riposto o messo su una poltrona per mandarlo poi in tintoria per una rinfrescatina?