"L'abito non fa il monaco, anche se ai monaci,
di solito, si mette un abito
per distinguerli meglio", diceva Camilo Josè Cela.
La moda è capricciosa, come capricciosa è la mente umana, volubile, come volubili sono le passioni,
le persone. La moda è matta, irrazionale, è assurda come un sogno. Ci siamo mai soffermati a pensare che
la pelle per buona parte del tempo è a contatto con gli abiti, con la stoffa, con i colori: come può tutto questo
non essere di significato e valore per la nostra identità?
I capricci della moda fanno pensare inevitabilmente a quelli delle donne - theyummymom.com
Alcuni dicono che la moda è per chi non ha personalità.
Io invece credo fermamente che quello che siamo, dal modo di vestire a quello che leggiamo, dall'arredamento
della casa alla scelta degli amici, parla di noi, della nostra personalità, e così si proietta all'esterno. Per arrivare
alla conoscenza di una persona, la strada è fatta anche di emozioni; infatti spesso e volentieri quando
ci troviamo di fronte qualcuno che non conosciamo, ci affidiamo non solo al senso delle parole che
udiamo, ma anche alle emozioni di ciò che vediamo.
In questo senso i nostri abiti e la nostra immagine divengono veicoli di emozioni perché oltre a ricoprire
la nostra sostanza, raccontano inevitabilmente qualcosa di noi.
Se ci pensiamo bene, nella vita di tutti i giorni alle persone piace essere ricevute da un medico col camice piuttosto che
da un medico in tuta. Si tratta di una convenzione che ci aiuta a orientarci meglio, soprattutto quando
non conosciamo una persona e il tempo a disposizione è breve.
"La moda è psicologia, significa compiere ogni giorno un processo che
parte dall'analisi del proprio "mood" e che arriva alla scelta
dell'outfit." Marc-Alain Descamps
Forse lo diamo per scontato, ma ciò che indossiamo la dice lunga su di noi, sulla nostra personalità,
sul ruolo che vogliamo ricoprire, sul nostro umore: perché l'abbigliamento fa parte a tutti gli
effetti della comunicazione non verbale. Viviamo in un mondo in cui tutti puntiamo sull'esteriorità
e poco sull'essenza delle cose; il nostro cervello, che lo si voglia o no,
impiega circa dieci secondi per valutare una persona e giudicarla. Come si veste, come si presenta,
le sue espressioni... è tutto ciò che salta al nostro occhio, perché la prima impressione è sempre quella
che conta, e non ne avremo una seconda.
Non ci è mai capitato di definire scostumata una ragazza che portava gli shorts troppo corti?
O imprigionata una ragazza che indossava il velo? Oppure vi è mai capitato di presentarvi ad un colloquio
di lavoro con abiti trasandati e capelli sporchi?
Come possiamo vedere tutto contribuisce a creare un'immagine che sarà poi frutto di giudizi altrui.
La moda è la dea dell'apparenza - ogginotizie.it
La moda è desiderio pressante di essere al passo con i tempi - gossip.fanpage.it
Al termine di questa riflessione mi sono chiesta se esiste ancora gente pronta a giudicare
basandosi sulla nobiltà d'animo, e a dire la verità mi trovo in bilico, poiché sebbene da un lato è comunque
giusto non fermarsi alla prima apparenza in quanto non ci permetterebbe di scoprire se una persona è
intelligente o meno, se è buona o cattiva; dall'altro lato penso non ci sia niente di meglio che un bel cervello,
una bella mente in un corpo curato, in quanto a discapito di ciò che si pensa il corpo è legato alla mente e non è
secondario a nulla.
Vi lascio invitandovi a riflettere sulla citazione della famosa scrittrice Virginia Woolf:
"Per quanto sembri una pura inezia, la funzione degli abiti, dicono, non è solo quella
di tenerci caldo. Cambiano la nostra visione del mondo, e la visione che il mondo ha di noi. [...]
Così pare molto fondata la tesi che sono gli abiti a portare noi, e non noi a portare gli abiti; possiamo far sì
che modellino bene un braccio, o il seno, ma essi ci modellano il cuore, il cervello, la lingua a piacer loro."