Come funziona un account commemorativo? Sotto certi aspetti, funziona come un account normale, ma con alcune differenze. Innanzitutto, non vi può accedere nessuno, essendo morto il suo legittimo titolare: non è possibile effettuare il login in un account commemorativo, né lo si può aggiornare, ma lo si può soltanto vedere da fuori e, se si vuole, lasciare un commento o qualche altra forma di ricordo. In secondo luogo, la privacy del profilo è impostata su “Amici”, qualunque fosse il suo stato prima di diventare commemorativo: soltanto gli amici lo potranno visitare, oppure trovare nelle ricerche, e soltanto gli amici potranno eventualmente lasciare un post sulla Bacheca. Come è ovvio, questo account non comparirà neppure tra i “Suggerimenti”, nella Home degli altri utenti. Siccome i gestori di Facebook non possono conoscere lo stato di salute di tutti gli utenti, tocca agli amici o ai parenti segnalare un eventuale account da rendere commemorativo, se così vogliono, e per segnalarlo esiste un apposito form da compilare (un modulo digitale, insomma): http://www.facebook.com/help/contact.php?show_form=deceased Bisogna anche fornire una qualche prova dell’avvenuto decesso, ovviamente, per evitare che persone di dubbio gusto e dubbia intelligenza possano divertirsi a segnalare come morti utenti che, invece, sono vivi e vegeti. In caso si dovesse verificare, e l’account di un vivo dovesse essere trasformato in commemorativo in seguito a una falsa testimonianza, è presente anche un apposito form per segnalare il problema e chiedere la riattivazione del proprio account: http://www.facebook.com/help/contact.php?show_form=special_memorialized_state
Tutto questo per dire che non vi libererete mai di Facebook, neppure da morti. Scherzi a parte, se si preferisce è disponibile anche la possibilità di rimuovere l’account, invece di trasformarlo in commemorativo e questa possibilità è disponibile per tutti, inclusi i vivi: è possibile cancellarsi definitivamente da Facebook, facendone richiesta, ma è una operazione molto più complicata della semplice disattivazione del proprio account. La disattivazione dell’account è una operazione che può essere invertita in ogni momento, riattivandolo con facilità; la cancellazione del proprio account, invece, è una operazione a senso unico e non può essere annullata. Per la rimozione di un defunto, il form è questo: http://www.facebook.com/help/contact.php?show_form=memorialize_special_requests In caso di richieste speciali, però, è comunque necessario fornire anche una prova concreta e legale della propria parentela col defunto e del proprio diritto di eseguirne le volontà. Nello specifico, sono validi i seguenti tipi di documento:
Certificato di nascita della persona defunta.
Certificato di morte della persona defunta.
Documento legale che certifichi che sei il rappresentante legale della persona defunta o un suo erede.
Una domanda che resta, alla fine, è però la seguente: a cosa serve un account commemorativo? Le risposte possono essere numerose e variegate, così mi limiterò alla mia. Dal punto di vista dell’utente morto, un account commemorativo non serve a nulla, proprio come non servono a nulla le varie cerimonie funebri: quando sei morto sei morto, possono farti qualsiasi cosa e a te non cambierà nulla. In un fosso o in un mausoleo di marmo, la tua condizione non cambierà. Un account commemorativo, proprio come i vari riti funebri, serve semmai ai vivi: amici, parenti o conoscenti che siano. Beh, forse “serve” è un termine troppo forte; diciamo semmai che può essere utile, perché un profilo commemorativo su Facebook non rientra proprio tra le cose che ritengo necessarie, nel mondo. A ogni modo, può avere una sua utilità, per tutti quelli che hanno bisogno di un contatto tangibile e visibile con chi è morto. È l’equivalente digitale della foto da conservare sul mobile di casa, magari con una candela di fronte, o un vaso di fiori: un profilo da tornare a visitare ogni tanto, per ripercorrere scene, episodi e pensieri condivisi con quell’utente e, se si vuole, lasciare un messaggio o un commento sulla Bacheca. Come tutte le cerimonie funebri, anche la creazione di un account commemorativo può servire a consolare i vivi, cioè i veri destinatari di ogni rito funebre. Un passo verso la creazione di cimiteri virtuali, insomma, e che fa davvero riflettere sullo spessore raggiunto dalle nostre vite digitali...
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