Riflettiamo per prepararci al Referendum sull’acqua del prossimo 12 e 13 giugno!
Non possiamo fare a meno dell’acqua. Nessun essere vivente ne può fare a meno. Tutti gli esseri viventi sono composti da acqua e senza acqua muoiono. L’acqua regola tutti i meccanismi che hanno a che fare con la vita.
E’ questo quello che scrive Enzo Parsis su Reti per il Cambiamento. Una riflessione ampia ad un giorno dal referendum sull’acqua. Molti gli spunti ma una sola la conclusione:
se prevarrà, anche attraverso l’esito del referendum che l’acqua è una merce per fare profitto e alla gente questo non interessa più di tanto, è facile prevedere una biodiversità in ulteriore calo.
La priorità per garantire una corretta e sostenibile tutela e gestione degli ecosistemi di acqua dolce è invece senza dubbio rappresentata dal rilancio e dalla riorganizzazione del governo pubblico della risorsa idrica (inteso come capacità delle istituzioni di gestire e raccogliere le conoscenze, di pianificare, monitorare l’uso della risorsa in modo coordinato, efficace ed efficiente) a livello di bacino idrografico.
E anche dalla revisione delle pratiche agricole (e industriali) con riduzione dell’uso di fitofarmaci e erbicidi.
Se quindi l’acqua sarà un bene veramente pubblico e sottratto alle logiche di mercato avremo più speranze di una gestione più equilibrata e solidale con tutti gli esseri viventi.
Se l’acqua sarà prevalentemente un bene di mercato, chi fa commercio dell’acqua ha tutto l’interesse a venderne e trattarne di più, e ciò si risolve a un maggior consumo da parte dell’uomo e a sottrarre acqua a supporto di tutti gli altri esseri, infischiandosene della sua qualità.
Superfluo ribadire gli effetti sul lungo periodo, anche sulla stessa vita umana.