Identica la tattica di approccio alla gara di mister Pomposelli e mister Boranga che incitano al pressing le loro squadre.
Le alessandrine iniziano la ripresa con determinazione ed al 6° minuto,
La portoghese numero 5 si fa perdonare e ristabilisce la parità, perfezionando una ripartenza con un tocco che fa passare la palla sotto il corpo di Vecchione protesa in uscita. Il pareggio scatena la reazione delle padrone di casa che dopo dieci secondi raddoppiano con Rebe e dopo altri venti secondi triplicano con una potente punizione di Di Turi. Siamo 3-1 al 14’.
Il Città di Sora prova a costruire gioco ma mostra evidenti limiti in fase di finalizzazione e Vecchione non corre rischi.
Bene l’Acquedotto più per la vittoria che per il gioco espresso, anche se a spazzi ha mostrato di saper velocizzare e affondare i colpi. Determinante Rebe, fisicità, potenza e precisione e generosa Pomposelli, anche in fase difensiva.
Il Città di Sora oltre ad un ottimo portiere, ha tre giocatrici esperte e molte giovani di buone prospettive che stanno crescendo. I problemi più evidenti a mio avviso sono in fase di finalizzazione, sembra ancora una squadra incompleta, che si ferma negli ultimi 15 metri.
L’ultima annotazione, che avrei molto volentieri evitato, non riguarda il gioco ma la civiltà. La partita infatti, nonostante le 5 ammonizioni è stata corretta ed onesta. Deplorevole invece quello che è successo sugli spalti nel secondo tempo sul punteggio di 1-0, con spintoni e pericolosi faccia a faccia tra una decina di persone. Una scena davvero incedibile in una partita assolutamente tranquilla in campo e sulle tribune (fino al fattaccio), con due splendide neonate, ragazzini ed anziani tra il pubblico. Dopo una pausa gli arbitri hanno fatto riprendere il gioco aiutati da giocatrici e panchine esemplari e fortunatamente gli animi si sono calmati.
di Letizia Costanzi