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L’ad di La7 Stella: “L’Auditel mente e va cambiato”. Il direttore Ruffini “sta lavorando bene”

Creato il 05 aprile 2012 da Iltelevisionario

L’ad di La7 Stella: “L’Auditel mente e va cambiato”. Il direttore Ruffini “sta lavorando bene”Gli ascolti di La7 non decollano nonostante l’effetto traino di Enrico Mentana con il suo telegiornale, stabilmente oltre i due milioni di telespettatori. L’amministratore delegato di TiMedia (l’editore di La7) Giovanni Stella spara a zero sul sistema di rilevazione Auditel in un’intervista pubblicata oggi su La Repubblica. «È da novembre che chiedo chiarimenti e non ho ancora risposte. Dopo tanti sassolini, è arrivata l’ora di tirare una grossa pietra per modificare il ventennale sistema di rilevazione dei dati di ascolto. Bisogna cambiare le regole, così non si va avanti. Così com’è l’Auditel non va. I nostri investitori e la Cairo Pubblicità dimostrano che in termini di ascolto valiamo di più: almeno il 5% di share. E questo share equivale alla effettiva raccolta fatta nel 2011 e all’inizio del 2012. Ecco perché gli inserzionisti continuano a investire su La7: 10 milioni in più rispetto agli importi previsti nei primi tre mesi dell’anno. La 7 viene misurata male dall’Auditel, mentre Rai e Mediaset, in maggioranza nel cda, hanno un vantaggio strutturale. Non a caso anche Sky ha un contenzioso con Auditel».

Stella ha lodato il lavoro del direttore della rete Paolo Ruffini che «sta lavorando bene», confermando il progetto con Cristina Parodi per un contenitore pomeridiano anche se non è stato ancora firmato il contratto. Stella ha anche parlato dei flop di questa stagione di La7: «Era impensabile che proseguissimo con lo stesso trend di crescita del Tg di Mentana. In questi mesi sono cresciuti Lillli Gruber (8 e mezzo è al 5,4% di share) e Gad Lerner (L’infedele è al 4,4%), ma i programmi hanno bisogno di tempo per crescere. Soprattutto ora che non c’è più Berlusconi… Non rimpiango Berlusconi. Ma certo la sua uscita di scena ha prodotto problemi sull’intrattenimento tv. Tutti siamo più concentrati intorno ai problemi del Paese». L’ad ha inoltre affermato che il programma di Sabina Guzzanti Un due tre stella va aggiustato così come The show must go off di Serena Dandini: «È stato una sfida presentare alla gente uno show del sabato sera come fosse Raiuno, ma la Dandini ha riempito lo spazio del sabato e fa il 3.4%. Alla Dandini e alla Guzzanti io raccomando più leggerezza, più ironia. Meno ideologia e più risate». Infine Stella ha precisato che «Anche Le invasioni barbariche della Bignardi e Piazzapulita di Formigli dimostrano che creiamo abitudini di ascolto. Io sto ancora sotto il banano ad aspettare che scendano i macachi dalle altre reti. Abbiamo bisogno di andare oltre i programmi di informazione e approfondimento. Per questo a chi fa i talk show ripeto che far ridere il pubblico non è una vergogna».


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