L’addestratore, di Jeffery Deaver

Creato il 22 ottobre 2013 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

Da Fralerighe Crime n. 8

Come terzo libro per il ciclo Deaver propongo il recente L‘addestratore, un altro stand-alone piuttosto particolare.

L’agente Corte viene assegnato alla protezione della famiglia dell’agente Ryan Kessler, poliziotto decorato con problemi di alcolismo, una figlia adolescente ed una moglie, Joanna, riservata. Essi sono infatti entrati nel mirino di un pericoloso cacciatore di informazioni privo di scrupoli, Henry Loving, che alcuni anni prima, durante un’operazione risultata poi essere una trappola, uccise il mentore di Corte, Abe Fallow. Per una serie di sfortunati eventi, Corte si troverà costretto ad occuparsi anche della protezione di Maree, giovane sorella di Joanna dal carattere impossibile e dalle amicizie dubbie. La situazione si complicherà quando Corte porterà la famiglia Kessler in una struttura sicura che si trasformerà nel campo di battaglia per la lunga sfida tra l’agente e Loving, una vera e propria partita strategica tra tensioni, bugie e verità nascoste, giocata da due uomini intelligenti e pieni di risorse.

La narrazione è affidata a Corte, che per gran parte del tempo coinvolgerà il lettore nel personale desiderio di vendicare il suo addestratore, il suo mentore, brutalmente ucciso da Loving. Inoltre, la prima persona in questo caso contribuisce a creare un’atmosfera angosciante, tesa, non si fatica ad immaginare l’ansia provata dal protagonista/narratore e dalle persone che gli stanno accanto.

Ciò che può disorientare, o perlomeno può sembrare insolito, è il prologo poiché la narrazione è affidata a Fallow: il lettore lo identifica (erroneamente) subito come il protagonista, si aspetta di capire fin dove si spingeranno le vicende che poi, invece, porteranno alla sua morte. È sotto certi punti di vista disorientante, da alcuni giudicato un po’ sgradevole mentre per altri si tratta di una svolta interessante.

È molto accurato nella descrizione delle procedure, come sempre, e molto piacevole, ma forse non tanto coinvolgente quanto i precedenti lavori, ma si tratta di un libro da avere sulla propria mensola anche soltanto per pura curiosità.

Christine Amberpit



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