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L'addio a Paco de Lucía nel giorno della Festa dell'Andalusia: c'è anche il Principe Felipe

Da Rottasudovest
Oggi è il Día de Andalucía, la Festa Nazionale dell'Andalusia, che celebra il giorno in cui, nel 1981, gli andalusi votarono un referendum per la nascita della regione. Una festa che per gli andalusi è occasione di ponte festivo, sì, ma, soprattutto di grande orgoglio regionale (provate a dare un'occhiata su Twitter e, se conoscete i sivigliani, vi sentirete in casa: orgulloso de la tierra más bonita del mundo, tanto arte y tanta simpatía solo en Andalucia, sé que me envidias el privilegio de ser andaluz e via delirando, senza neanche bisogno di traduzione). Del resto, essendo una delle regioni più povere e più sbeffeggiate di Spagna, a causa di accento e stereotipi, e, nonostante questo, essendo il cuore culturale della Spagna, il più conosciuto all'estero, tra flamenco, Alhambra e spiagge, si capisce tanto orgoglio e tanto nazionalismo, a ogni 28 febbraio.
Eppure oggi el Dia de Andalucía amaneció triste (e scusate per scriverlo in spagnolo, ma è molto più poetico de la Giornata dell'Andalusia ha visto arrivare l'alba con tristezza). Oggi l'intera Spagna dice addio a uno degli andalusi più amati del mondo: Paco de Lucía sta ricevendo l'ultimo omaggio nella camera ardente, organizzata per lui all'Auditorio Nacional di Madrid. Il corpo del grande chitarrista flamenco è arrivato ieri dal Messico e da ore sta ricevendo il saluto di una grande folla. Ci sono cinque ore di attesa, giura El Mundo.
Il dolore è diffuso e generale: la morte dell'artista, arrivata a sorpresa a 66 anni, per un infarto, ha choccato il Paese. I quotidiani andalusi e di ogni regione di Spagna hanno reso omaggio a Paco, ricordando i suoi esordi, la sua semplicità, la mancanza di arroganza e di ego, il gusto di suonare per suonare e di mangiarsi una fetta di pane con olio e pomodoro seduto al bordo di un marciapiede (c'è qualcosa di più andaluso di una fetta di pane con olio e pomodoro?!). elconfidencial.com ha scritto un bell'articolo, ricordando il suo contributo all'ingresso della chitarra spagnola nel pop spagnolo: Alejandro Sanz e Carmona gli devono per primi molti dei loro suoni. E' stata la sua assenza di pregiudizi, la sua curiosità per reinterpretare il flamenco, condivisa con un altro grande che ha lasciato questo mondo pochi anni fa, Enrique Morente, che ha permesso mescole di generi e di stili, portando il flamenco oltre frontiera e facendo sì che oggi a piangerlo siano artisti di ogni parte del mondo.
A rendergli omaggio, a Madrid, sono già sfilati tantissimi volti noti dello spettacolo spagnolo, Ana Belén, Víctor Manuel, Massiel, Pepe Habichuela, Antonio Carmona, tra i tanti. E' andato anche il Principe Felipe, che ha portato il saluto della Famiglia Reale, tra le prime a esprimere le proprie condoglianze ai familiari di Paco, un paio di giorni fa.
Finito l'omaggio madrileno, Paco de Lucía verrà portato a Algeciras, la sua città natale, dove è stata organizzata un'altra camera ardente, nel Palazzo del Comune. Il funerale sarà celebrato nella chiesa di Nuestra Señora de la Palma, domani alle 12, poi il chitarrista verrà sepolto alla sola presenza della famiglia, nel cimitero di Algeciras. Que festa más triste, Andalucía!
Su vanitatis.com, le immagini dell'omaggio di famosi e gente comune nella camera ardente di Paco de Lucía.
Da youtube, Paco de Lucia e Camaron de la Isla, per augurare un Feliz Día de Andalucía a tutti gli andalusi.

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