Strada prov. 90 Savelletri – Torre Canne
Passano i giorni, passano i mesi, passano gli anni. E mentre il tempo passa e con esso le obbligazioni amministrative sancite dalla UE, dal governo e dalle regioni (in questo caso la Regione Puglia), l’amministrazione comunale di Fasano, nonostante le rassicurazioni del sindaco e della giunta, va spedito verso l’inadempienza e il conseguente commissariamento.
Del Piano Comunale della Costa non se ne sa nulla, tutto tace, e tutti. O quasi. A quanto ci consta l’amministrazione comunale di Fasano allo stato attuale delle cose, non s’è minimamente preoccupata di indire un tavolo di concertazione con la cittadinanza (enti, associazioni, ecc.), per condividere il quanto mai indispensabile e necessario Piano Comunale della Costa. Perché?
Ci sono una serie di concomitanze legislative, convenzioni, programmi, leggi, a partire dalla convenzione di Arhus, per passare alla Legge Regionale n. 44 del 14 dicembre 2012 che regolamenta la VAS (valutazione d’impatto strategico). Il tutto ruta intorno alla Delibera di Giunta Regionale n. 2273 del 13.10.2011 relativa all’approvazione del Piano Regionale delle Coste, è stata ripubblicata nella versione corretta sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 174 del 9/11/2011; dal giorno successivo a tale data, sono decorsi i termini previsti per la presentazione dei Piani Comunali delle Coste (quattro mesi). Il tavolo di concertazione, come è stato fatto nella vicina città di Monopoli, non è solo un diritto, è soprattutto un obbligo delle amministrazioni comunali. A Fasano nulla di tutto questo. E proprio per questo ci corre l’obbligo di porre ulteriori legittime domande.
Non sarà forse che questa “vacatio legis”, appositamente voluta, serve a soddisfare le infinite mire espansionistiche sul territorio ed in particolare lungo la costa del nuovo “podestà” locale? E’ notizia di poche ore fa, pubblicata da una testata locale che l’amministrazione comunale di Fasano di concerto con la provincia di Brindisi (ma non le dovevano eliminare le provincie?), ha messo in vendita un tratto viario desueto, così denominato “relitto”, e proprio lungo la costa! La giustificazione politica è quella di battere cassa. Bisognerebbe invece chiedersi come, quando e perché quel “relitto” sia diventato tale e quali proprietà gli sono adiacenti. Forse così si potrebbe dare una risposta più sincera e avere un quadro più chiaro di quello che sul territorio fasanese accade ormai da vent’anni. Sempre che a qualcuno interessi, ammesso che ci sia ancora qualcuno a cui sta a cuore l’interesse collettivo per i beni comuni e per il territorio, prima che venga definitivamente “privato” all’intera cittadinanza.
Per approfondire la questione, per comprendere i termini dell’affare, speculativo, a spese delle cittadinanza e del territorio, vi rimando all’intervento “tecnico” dell’Arch. Giambattista Giannoccaro (presidente di Terra d’Egnazia) pubblicato sul blog della Onlus e per il quale ho curato l’introduzione che avete appena letto. Qui