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L'agenda rossa, in ricordo di Paolo Borsellino

Creato il 19 luglio 2012 da Nicola Nicodemo

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"Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte sono altri".
A vent'anni dall'assassinio di Paolo Borsellino, non potevo esimermi dal pubblicare un tributo a quella che è stata, e continua ad essere, una delle colonne su cui poggia la giustizia italiana. Eroe della magistratura, insieme al caro amico Falcone, ha combattuto contro la mafia una lotta che continua ancora oggi, e rivive nei ricordi e negli ideali che dalla sua vita abbiamo imparato. Il suo coraggio e la sua forza, la preziosa eredità che ci ha lasciato, sono custoditi in questo libricino, che oggi voglio ripresentarvi. L'agenda rossa è diventata il simbolo di chi lotta contro la mafia. Ha dato vita ad un movimento che s'impegna a conservare il ricordo di Paolo Borsellino e a mantenere acceso il fuoco della sua lotta, il suo grido di denuncia contro la mafia e i suoi legami con lo Stato. Un piccolo tesoro che vale la pena leggere.


L'agenda rossa, in ricordo di Paolo Borsellino

L'agenda rossa di Paolo Borsellino

Molto è stato detto per celebrare la figura eroica di Paolo Borsellino. Molto poco invece si sa degli ultimi 56 giorni della sua vita, dalla strage di Capaci all'esplosione di via D'Amelio, quando qualcuno decide la sua condanna a morte. Lo Bianco e Rizza ricostruiscono quei giorni drammatici con l'aiuto delle carte giudiziarie, le testimonianze di pentiti e di ex colleghi magistrati, le confidenze di amici e familiari. E ci restituiscono le pagine dell'agenda scomparsa nell'inferno di via D'Amelio, in cui Borsellino annotava le riflessioni e i fatti più segreti. Qualcuno si affrettò a requisirla: troppo scottante ciò che il magistrato aveva annotato nella sua corsa contro il tempo, giorno dopo giorno. Chi incontrava? Chi intralciava il suo lavoro in Procura? Quali verità andava scoprendo? E perché, lasciato solo negli ultimi giorni della sua vita, disse: "Ho capito tutto... mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia... Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri"?


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