L’albergo diffuso

Da Genitoriorganizzati

Visto che siamo in tema di vacanze, oggi voglio parlare, per chi non lo conoscesse ancora, dell’albergo diffuso.
E allora, prendo in prestito le parole di Giancarlo Dall’Ara, docente di marketing turistico, che ha messo a punto il modello di ospitalità “albergo diffuso”

Un po’ casa e un po’ albergo, per chi non ama i soggiorni in hotel; questa é in poche parole la nuova forma di ospitalità che prende il nome di Albergo Diffuso.
Le sue componenti sono dislocate in immobili diversi, che si trovano all’interno dello stesso nucleo urbano.
L’aggettivo “diffuso”, denota dunque una struttura orizzontale e non verticale come quella degli alberghi tradizionali, che spesso assomigliano ai condomini.
L’Albergo Diffuso si rivolge ad una domanda interessata a soggiornare in un contesto urbano di pregio, a vivere a contatto con i residenti, più che con gli altri turisti e ad usufruire di normali servizi alberghieri, come la colazione in camera od il servizio ristorante.
L’albergo diffuso si é rivelato particolarmente adatto per valorizzare borghi e paesi con centri storici di interesse artistico od architetonico, che in tal modo possono recuperare e valorizzare, vecchi edifici chiusi e non utilizzati ed al tempo stesso possono evitare di risolvere i problemi della ricettività turistica con nuove costruzioni.
(G. Dall’Ara, Un pó casa ed un pó albergo, “I Viaggi di Repubblica”, 15 Maggio 2003)

La cosa, a mio avviso, più interessante è che l’albergo diffuso è anche un modello di sviluppo del territorio che non crea uno stravolgimento ambientale.
Per realizzare un Albergo Diffuso infatti non è necessario costruire niente, dato che ci si limita a recuperare/ristrutturare e a mettere in rete quello che esiste già.


Questo è il sito dell’associazione nazionale degli alberghi diffusi dove potrete  cercare, divisi per regione, le sistemazioni adatte alla vostra vacanza