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L'albero della Vita - The Fountain (di Darren Aronofsky, 2004)

Creato il 10 settembre 2013 da Frank_romantico @Combinazione_C
L'albero della Vita - The Fountain (di Darren Aronofsky, 2004)
The Fountain è uno dei film più bistrattati della storia del cinema. Un progetto talmente ambizioso da non essere stato capito, da esser stato rifiutato: troppo complesso, troppo lungo, troppo costoso. Il film più personale di Darren Aronofsky, il meno compreso e quello dalla più lunga gestazione. Tutto ebbe inizio nel 2001, quando Aronofsky propose alla Warner Bros e alla Village Roadshow un suo script originale. Da quel momento in poi fu un'odissea tra costi eccessivi, defezioni di produttori, attori e continui ritardi nelle riprese. Nel 2004 per fortuna questo calvario ebbe fine, il film uscì nei cinema e si rivelò un flop storico con 16.000.000 di dollari incassati contro i 35.000.000 di quelli spesi.
Nel XVI secolo il conquistador spagnolo Tomas Leo cerca l'albero della vita per salvare la vita e il regno della regina Isabel. Nel presente lo scienziato Tommy Creo cerca di trovare una cura alla malattia che sta uccidendo l'amata moglie Isabel. Nel XXVI secolo un uomo si prende cura dell'albero della vita...
L'albero della Vita - The Fountain (di Darren Aronofsky, 2004)
L'albero della Vita è un film senza dubbio complicato tanto da un punto di vista strutturale quanto da quello contenutistico. Forse il regista ha messo troppa carne al fuoco, forse l'idea originale è stata svilita da una gestazione troppo complicata, non possiamo certo parlare di un capolavoro ma quel che conta (almeno per me) è altro. C'è l'emozione, ad esempio. C'è l'intensità di una messa in scena catartica che afferra il cuore e lo stringe fin quasi a fare male. C'è un tema affascinante sviluppato con originalità ed una storia epica che trascende il tempo e lo spazio. Perché è di questo che si tratta, in realtà: di una grande storia che muta e si evolve come i propri protagonisti.
The Fountain è un romanzo scritto dalla protagonista Isabel, nel presente. Isabel ha il cancro e probabilmente non riuscirà mai a ultimare la sua storia, che ha radici profonde in un passato mai vissuto. La ricerca dell'albero della vita assume così connotati simbolici: diventa la ricerca di una completezza irragiungibile, di una completa fusione con l'armonia del creato, della pace con se stessi, senza rimpianti. In molti hanno frainteso queste tematiche, spingendosi a definire il film come opera permeata di spirito new-age che, sinceramente, c'entra poco. E se proprio dovessimo ricercare le influenze culturali di questo regista dovremmo guardare all'ebraismo e alla cabala, all'albero della vita come simbolo dell'avvicinamento dell'uomo a Dio che coincide con l'abbandono di ogni corporeità, alla vita eterna intesa come qualcosa di trascendentale.
L'albero della Vita - The Fountain (di Darren Aronofsky, 2004)
E poi ci sono i maya, in The Fountain. C'è l'aldilà come rinascita, nuovo inizio. C'è lo xibalba (la morte) e l'angoscia che prova ogni essere umano posto di fronte alla malattia e alla sofferenza. Ecco, L'Albero della Vita è un film che parla dell'angoscia dell'uomo quando si pone di fronte alla morte e del modo per sconfiggerla. Forse per questo fa così male guardare le lacrime di Tomas Creo e il sorriso stanco e provato di Isabel. Il loro amore destinato a spezzarsi e poi la presa di coscienza: non tutto finisce con il finire della vita terrena. Forse per questo The Fountain è un film così riuscito al di là di tutti i suoi difetti, un'opera che mischia religione, fantasy storico e fantascienza. Che forse non è niente di tutto questo ma solo una storia d'amore tra le più romantiche mai realizzate.
Da un punto di vista tecnico il film invece può dirsi assolutamente riuscito. Le prove di Hugh Jackman e Rachel Weisz sono da incorniciare, a dir poco perfette. Le musiche di Clint Mansell struggenti e potenti come sempre, epiche a loro modo, mentre gli effetti speciali di Jeremy Dawson e Dan Schrecker possono dirsi stupefacenti soprattutto accostati alla fotografia di Matthew Libatique tra il bianco della neve e l'oro della luce.  E Darren Aronofsky, invece? Beh, lui ci mette tutta la passione nel suo progetto più personale. E si vede. Certo è che se non vi arriva fino al cuore, questo film non vi piacerà affatto e di questo non potrò farvene una colpa.
L'albero della Vita - The Fountain (di Darren Aronofsky, 2004)


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