Adrián N. Bravi nel suo ultimo romanzo adotta la visuale di un bambino di dieci anni, assumendolo come misura di tutte le cose del mondo che guarda e sperimenta. Adamo, il protagonista, è figlio di genitori infelici in continuo disaccordo che decidono di separarsi.
Se c’era un po’ di vento, per lei era sempre e comunque una bufera o, se mio padre andava a prendere il latte e ci metteva dieci minuti, lei gli chiedeva dov’era stato tutto quel tempo.
La madre è una donna scontenta di tutto e piena di convinzioni, anzi di pregiudizi che la rendono una donna nevrastenica e ottusa, il padre, monco nel braccio sinistro, sempre dedito ai suoi studi di ornitologia, è l’unico che rivolge al figlio le attenzioni di cui ha realmente bisogno. È la madre a mostrare una miopia fastidiosa nei confronti di Adamo e del marito tanto che alla rottura dei genitori, il bambino preferirebbe essere affidato alla nonna paterna Angelina, che dialoga con il marito morto e ride sempre per ciò che il nipote dice.
Le varie fasi della vita a partire dalla fanciullezza sono ricostruite terapeuticamente dal protagonista che scrive da adulto la storia della sua vita, che ha i contorni di una fiaba immaginata per non soccombere e rimanere imprigionato nelle maglie stritolanti del dolore.
Bravi sa costruire una storia assai credibile per il suo percorso umano avvalendosi di un’intensa visionarietà e di una prosa ironica che diventa pregna di riso amaro al contatto con strappi che sono dolorosi per chiunque, e in particolar modo per un bambino. Un tema forte e di grande attualità viene affrontato dallo scrittore con profonda delicatezza e originalità che coinvolgono e destano interesse.
Autore: Adrián N. Bravi
Titolo: L’albero e la vacca
Casa Editrice: Feltrinelli-Nottetempo
Pagine: 128
Prezzo: € 12,00
Data di pubblicazione: 18 settembre 2013
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Adrián N. BraviFeltrinelliL'albero e la vaccaNarrativa ItalianaNottetempoSettembre 2013