Sulle città cosparse quelle luci sembrano un altro cielo pieno d’astri che pascolano sulla terra, un mare sembrano quelle luci, un mare d’argento che bacia le sponde
Karmenu Vassallo
Malta è il ricordo di una meta su cui fantasticavo già da ragazzina, quando me la immaginavo come un’isola italiana dove, stranamente, si parlava in inglese. E dell’Italia Malta ha i sapori, il calore e l’architettura del Sud e, come il nostro Sud, ha sfumature che ricordano anche terre lontane: un travagliato passato da colonia che è passata di mano in mano dei vari conquistatori del Mediterraneo, le ha regalato un’identità unica e forte, figlia di mille influenze diverse.
Malta è la terra arsa dal sole dell’entroterra, l’asfalto che si scioglie sotto ai piedi mentre aspetti un bus, la voglia incontenibile di un tuffo nelle acque cristalline di Blue Lagoon; è il caos delle notti di Paceville, i luzzi colorati che ondeggiano nelle acque calme di un porticciolo, il misticismo degli innumerevoli siti archeologici; è la croce bianca sullo stendardo rosso dei propri cavalieri e il mito della dea dormiente con le sue rotondità boteriane.
Malta è due amiche che la ricorderanno come una delle più belle vacanze mai fatte insieme.
In chicchi:
scorpacciate di: pastizzi, il tipico street food maltese che si può acquistare in ogni dove intorno ai 30 €cents , ovvero sfogliatelle ripiene di ricotta o pure di piselli, da mangiare caldissime.
ricordo più bello: la cena con pizza e birra in spiaggia con la mia amica e un centinaio di altri ragazzi che avevano avuto la nostra stessa idea.
da non perdere: un giro sui tipici bus maltesi, che sfrecciano a porte aperte sulle stradine strette e tortuose lungo la costa.