L’alfabeto vien mangiando!

Da Mammarum

Quando ho visto questi taglia biscotti con i numeri e le lettere dell’alfabeto non ho potuto non comprarli! Anche se Cecilia ha 18 mesi e forse è un po’ prestino per preoccuparsi della cosa, ho pensato che potevano essere un modo carino per avvicinarsi all’alfabeto! 

[ve l'ho detto che riconosce sui libri già la lettera "i" e la lettera "o"!? Un genio!? stop. fine pausa mamma rinco! ]
I più grandini invece possono divertirsi a comporre le prime parole, o a metterli in ordine, prima di divorarli!
Oppure, che ve lo dico a fa, potete usarlo per lasciare dei messaggini alla vostra metà … non fraintendetemi, niente ti amo e mi manchi, quanto più “vai in lavanderia!” o “lavami la macchina”! Ultima idea, potete preparare dei biscottini dolci o salati con le iniziali dei vostri invitati, e possono diventare dei chic-chissimi segnaposto!
Per inaugurarli ho voluto sperimentare questi biscotti al farro perché ahimè, abbiamo un nuovo nemico in cucina! Oddio passatemi il termine, non voglio passare per la talebana salutista di turno!
Ma credevo di essere stata brava a indirizzare la mia spesa sul biologico il più possibile, credevo di essere molto consapevole nell’aver deciso di preparare quante più cose possibili in casa; pensavo si essermi superata, cercando di limitare le proteine animali e addirittura pure gli zuccheri raffinati! E ora cosa scopro che pure la farina 00 fa male?!
Che ?^%=^!
Ma andare a fare la spesa in un qualsiasi supermercato significa firmare un contratto di lento avvelenamento?? In pratica, tra gli alimenti raffinati industrialmente da assumere con moderazione dobbiamo aggiungerci anche la farina 00. Ora, per me che ne consumo a kili, logicamente biologica, è un duro colpo! E cosa scopro in più? Che la farina biologica 00 è un paradosso, perché i pesticidi rimangono nella parte integrale, cioè nel germe e nella crusca, e dunque sono eliminati col processo di raffinazione che porta alla 00.
Bella tonta, dato che logicamente quella biologica costa di più! Quando leggo queste cose mi sento vagamente presa in giro…! Comunque … potete leggere questo articolo che ho trovato piuttosto interessante! Tanto per ribadire che l’industria dell’alimentazione è una bella schifezza!
Perciò quarto step della mia crociata ai fornelli è cercare di sostituire questa benedetta farina 00 con farine meno raffinate! Dato che nel mio cassettone della penisola faceva la nanna un bel sacchetto di farina di farro con cui avevo preparato una pizza buonissima (presto la pubblicherò), ho deciso di partire da lei! A me piace molto il sapore di queste farine, ma per chi si vuole avvicinare più gradualmente a questi sapori può utilizzare anche metà farina 0 o 00 e metà di farro. E questo vale per tutte le preparazioni!
In più qui la ricetta prevede lo zucchero di canna integrale (attenzione non è quello che si trova al supermercato!), che è stata una piacevolissima scoperta! Secondo me dà ai dolci quella marcia in più con il suo retrogusto di caramello, dovete provarlo assolutamente!
La ricetta originale la trovate qui in questo bel blog. Il risultato è un biscottone rustico molto buono, ancora più buono se inzuppato in una bella tazza di quello che preferite voi! Ma la mia ricerca del frollino salutare perfetto continua … !
Frollini al farro senza burro Ingredienti:
200 g farina di farro integrale 80 g zucchero di canna integrale 50g olio di mais (in alternativa d’oliva o di semi) 1 uovo 1 cucchiaino di polvere di vaniglia (oppure scorza di limone naturale grattugiata) 1 cucchiaino di polvere lievitante (in alternativa bicarbonato)
Procedimento:
In una ciotola amalgamate gli ingredienti secchi: farina, zucchero, vaniglia(o scorza di limone), lievito. Aggiungete l’olio e mescolate con un cucchiaio fino ad ottenere un composto bricioloso, più o meno come nella sfoglia classica. Aggiungete poi l’uovo e amalgamate fino a creare un composto omogeneo.
Stendete l’impasto e ritagliate i biscotti della forma desiderata e, dopo averli disposti su una teglia rivestita con carta forno, infornateli a 180° per 10/12 minuti (non fateli diventare duri!).