L'alleanza Farage-Grillo: gli ultras sono felici, gli elettori un po' meno.

Creato il 13 giugno 2014 da Alessandromenabue
L'esito della consultazione pentastellata per decidere a chi accompagnarsi nel Parlamento Europeo era scontato: la scelta è caduta su Ukip di Nigel Farage. Dopo due settimane di bombardamento sul blog di Beppe Grillo a favore del leader inglese le cose non avrebbero potuto andare diversamente. Circa 23000 iscritti hanno scelto questa soluzione: si tratta di meno di un terzo degli aventi diritto al voto online e dello 0,4% degli elettori che hanno votato il Movimento il 25 maggio scorso. Questi numeri evidenziano un problema che Grillo e Casaleggio prima o poi dovranno affrontare: la democrazia della rete è una bella suggestione ma non è realmente rappresentativa e presta il fianco a critiche e facili ironie. Inoltre sul web si concentra in buona parte quell'elettorato talebano che in realtà non sceglie ma segue pedissequamente le direttive - più o meno esplicite - che ogni giorno Grillo impartisce dal suo blog. Ultras che hanno votato Farage così come avrebbero fatto per Ciccio Pasticcio o Paperoga, se gli fossero stati presentati quali fini pensatori. 


Continuare a raccontare e raccontarsi che Ukip non è un partito xenofobo, razzista e omofobo significa negare l'evidenza. "Tutte balle, dentro al partito di Farage ci sono anche musulmani, indiani, pakistani", argomentano piccati i talebani a chi osa discutere la futura alleanza: è vero, ci sono. E nella Lega c'è un sindaco di colore. Questo fa di Salvini e Borghezio i nuovi Nelson Mandela e Stephen Biko? Le foglie di fico fanno comodo a tutti. Conviene raccontare la realtà per quello che è: in Europa la permanenza nel gruppo misto significa l'oblio parlamentare e il M5S, giustamente, non vuole andare a Strasburgo per essere ininfluente. Grillo ha scelto Farage, per svariati e discutibili motivi. I verdi non sono mai stati presi seriamente in considerazione - anche per loro volontà - tant'è che non erano nemmeno inclusi come opzione nelle votazioni. Si sarebbe potuto cercare un avvicinamento più convinto nei loro confronti, perlomeno per costringerli a scoprire le carte e stabilire senza ombra alcuna che la responsabilità della mancata alleanza era tutta loro. Così i dubbi rimangono. Grillo ha promesso un'alleanza non vincolante nei confronti di Ukip, i prossimi mesi ci diranno se le cose stanno davvero così. Con questa alleanza il Movimento si è sicuramente già alienato diversi consensi: qualora il M5S dovesse adeguarsi alle logiche xenofobe e antistoriche del partito inglese, l'emoraggia di consensi sarà pesante e insanabile. E non si tratta di ultras che cliccano il loro consenso in rete ma di gente che il suo giudizio lo esprime nel momento veramente cruciale: alle elezioni.


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