L'allievo - Bryan Singer

Creato il 29 dicembre 2010 da Frank_manila
Dopo il cult I Soliti Sospetti, e prima dei due X-Men e delle vaccate di Superman Returns e Operazione Valchiria, Singer indagò ancora una volta sul male, ma non il male mitologico o leggendario di Keyser Söze, né quello soprannaturale dell'universo mutante degli X-Men, bensì sul nazismo. Il male degli uomini verso altri uomini, sull'educazione al male. Il giovane protagonista inizia la sua discesa agli inferi volontariamente, quasi per gioco, per una inspiegabile attrazione (infatti una delle prime domande che pone al vecchio nazista è "quali sono state le tue sensazioni?"). Il suo comportamento lascia lo spettatore con il dubbio che forse il malvagio è intrinseco nell'uomo, è già presente anche in un ragazzo molto giovane, e basta saperlo educare. Per quanto riguarda il vecchio (un'incredibile Ian McKellen), il suo lato bestiale, rimasto assopito per molto tempo, viene risvegliato dal ragazzo (guardare la scena qua sotto!). Con piccole azioni rivive i "fasti" di ciò che provava nel fare quelle mostruosità, consapevole anche del ruolo di educatore della giovane mente, non verso un'ideologia specifica, ma verso il male puro, verso il piacere, verso l'arte del sopraffare il più debole. Un vero e proprio film dell'orrore, dell'orrore umano, che inizia come gioco per finire nel peggiore dei modi. Bellissimo il finale con l'ideale passaggio del testimone!

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