Magazine Gossip

L'altra faccia del porno

Creato il 12 marzo 2015 da Marianocervone @marianocervone
L'altra faccia del porno ARTICOLO CONSIGLIATO SOLO AD UN PUBBLICO MAGGIORENNE (V.M. 18) Una delle prime rivoluzioni di internet è stata la liberalizzazione digitale del porno. Se prima bisognava aspettare qualche rete locale che a tarda notte trasmetteva pellicole a luci rosse, con la diffusione del web alla fine degli anni ’90, bastava digitare qualche stringa di testo nei motori di ricerca contenente sexy, porn o porno che si voglia, per accedere a siti e chat, più o meno legali, che offrivano immagini e i primissimi streaming on-line, quando vedere un corpo significava anche scorgerlo attraverso dei frame rumorosi e “pixelati” in qualità basse o pessime. Agli inizi degli anni 2000 fu la volta della banda larga, che ha fatto la fortuna di siti come YouTube, e pseudo-omonimi più o meno analoghi, che consentivano a chiunque di caricare video anche contenente materiale pornografico. Una rivoluzione. Non soltanto l’informazione, ma anche la pornografia ormai era diventata orizzontale, ovvero chiunque poteva potenzialmente trasformarsi in un porno-attore amatoriale. Col moltiplicarsi dei siti, che col tempo si fanno tematici, accontentando tutti i gusti, dai maturi agli uomini di colore, dai gay alle lesbiche, fino ad un numero infinitesimale di categorie, l’industria di settore ha cominciato a vacillare. Decadono miti come Siffredi e Trentalance, a vantaggio di perfetti sconosciuti che ad ogni ora del giorno e della notte, in contemporanea in tutti il mondo, condividono con il popolo della rete, e dei voyeur, sesso (virtuale, s’intende) e le proprie fantasie. L’ultima frontiera, a completare un già ricchissimo quadro, è quella delle webcam. Grazie a piattaforme telematiche, un telecamera collegata al computer si trasforma in una vera e propria cinepresa in grado di trasmettere al mondo intero, consentendo così agli internauti di interagire direttamente con il loro oggetto del desiderio. Tanti i siti che offrono questo tipo di servizio, alcuni dei quali permettono anche, a chi decide di mostrarsi, di guadagnare denaro, sotto forma di “crediti” chiamati con nomignoli più o meno strani e insoliti, che gli utenti possono offrire, acquistandoli a loro volta on-line attraverso la carta di credito. Mano al portafogli dunque per far abbassare la gonna alla ragazza di turno, per chiedere alla coppia una determinata pratica sessuale, o al belloccio di mostrare integralmente il corpo tonico. Un mercato della carne, in cui chi si spoglia ha pieno comando e autonomia, decidendo se rivelare o meno la propria identità, indossare maschere o costumi, se essere nudo o completamente vestito, se farlo da solo o in coppia, o persino rendersi protagonisti di un’orgia sessuale a vantaggio dei telespettatori attoniti, che continuano a guardare, cliccare e, qualche volta, anche pagare. Un gioco erotico che nasce da quel voyerismo che tutti, almeno una volta nella vita, hanno provato: spiando il vicino che si cambia il costume sotto l’ombrellone avvolto da un asciugamano, guardando dalla finestra la ragazza dello stabile di fronte, sbirciando negli spogliatoi in palestra, forte di un popolo di guardoni che trova godimento nell’osservare l’intimità altrui. Un fenomeno, questo, che riguarda indistintamente tutto il mondo, senza distinzione di età, sesso, genere, stato civile, provenienza, cultura o classe sociale: dagli studenti alle casalinghe, dal libero professionista al pensionato, tutti davanti all’obiettivo per soddisfare le voglie degli anonimi spettatori, e quell’egocentrico esibizionismo di trasformarsi per un po’ in un oggetto del desiderio, sfoggiando quel corpo che, per quanto talvolta imperfetto si fa strumento attraverso il quale far raggiungere il piacere e trarne godimento, nutriti da quello stesso popolo che, con più timidezza, preferisce nascondersi dietro una tastiera ad osservare. C’è tutto un mondo di uomini e donne che amano mostrarsi, spogliarsi, masturbarsi e persino fare l’amore con l’eccitante consapevolezza di essere (volontariamente) “spiati” da quella toppa telematica che, anziché coprire, si decide addirittura di illuminare, per far aumentare i visitatori come lo share di uno show televisivo, un reality personale in cui registi e protagonisti coincidono. Ma cos’è che si vede in realtà? Cosa si nasconde negli sguardi e nei corpi di chi si mostra, e nelle parole di chi invece anonimamente fissa? Qual è l’altra faccia del porno? Il paradosso della nostra epoca è probabilmente quello di essere costantemente collegati con il mondo intero, ma sempre rinchiusi tra le quattro mura del nostro micro-cosmo, guardando come attraverso una finestra e mostrandoci come dentro ad un acquario. Solitudine, bisogno di contatto umano, a volte necessità di un guadagno “facile” o, per alcuni, un modo come un altro per arrotondare divertendosi (?). Sì, l’interrogativo è d’obbligo, perché, a guardare meglio qualche cam, talvolta il sesso appare soltanto fredda esecuzione su richiesta, senza un vero desiderio, al limite della reale voglia di farlo, col solo tentativo di stupire chi si nasconde dall’altra parte dello schermo, sperando di incentivarlo al prossimo regalo o donazione spontanea di crediti. A dirlo gli occhi stanchi dei ragazzi e ragazze che si sforzano di sorridere, che fingono piacere in pratiche estreme, senza però riuscire a nascondere volti stanchi, fronti madide e provate da ore di diretta, intervallate da pause, tante pause: caffè, bagno, sigaretta con o senza l’obiettivo puntato, in attesa del prossimo accredito, in attesa di soddisfare la prossima richiesta, di raggiungere il prossimo livello come in un qualsiasi videogame sessuale.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :