James Holmes è apparso di fronte ai giudici con i capelli rossi e uno sguardo perso nel vuoto simile a quello che avrebbe assunto l’antagonista di Batman. Il mondo intero, e l’America più nello specifico, si sta interrogando sul “perché” di un tale gesto. Follia o premeditazione? Rabbia o disperazione? Ma forse qualcuno nella società americana sta recitando un mea culpa, visto che quella sera il Joker è uscito dallo schermo, dalla fantasia e si è incarnato fra la gente. Questo giovane, dentro di sé, si è forse fatto carico dei dolori di un’intera classe giovanile che sempre più avverte il fallimento, la solitudine e l’orrore della sua condizione, in un’America divisa fra i benestanti e una categoria sempre più povera, vittima delle speculazioni finanziarie del mondo. Entrando nella sala, Holmes ha forse gridato la rabbia di questa classe. Alcuni critici scrissero, dopo l’uscito del “Cavaliere Oscuro”, che questo film “mostrava l’altra faccia dell’America”. Il tema è senza alcun dubbio appropriato e questi film raccontano la crisi di valori di una società caduta in un relativismo e un egoismo che la stanno portando alla distruzione. Il Joker interpretato da il fu Heath Ledger è l’incarnazione del male, la rabbia e il desiderio di causare sofferenza senza una ragione precisa. In molte battute del film, questo straordinario personaggio, rivisitato rispetto all’ultima versione, diceva di essere il portatore del Caos; il caos di oggi, quello dei nostri mercati e della società, quello del lavoro e dei valori. Chi è il carnefice e chi la vittima, infatti? Se noi prendiamo in considerazione il fatto a sé stante, senza dubbio è deplorevole, e merita la giusta punizione. Ma se ci si interroga sul perché, sulle ragioni di un simile gesto, forse si potrebbe arrossire.
Il Presidente Obama ha espresso la sua indignazione, il suo orrore e la vicinanza alle famiglie. Tuttavia, dietro la formalità potrebbe nascere in molti un senso di vergogna e di colpa. Fatti del genere non sono a sé stanti. Come un cittadino agisce è frutto spesso della società in cui vive, e dei valori che ogni giorno respira. E allora sorge un’ulteriore domanda: cosa distanzia questa strage da quelle compiute più volte nelle scuole americane da ragazzini o attentatori? Dal punto di vista fattuale, nulla. Ma dal punto di vista culturale, emotivo, cambia tutto. Questo è uno di quei casi che mostrano, tristemente, come il linguaggio artistico sappia cogliere aspetti profondamente nascosti di un’epoca. In quella serata la società ha sfornato un mostro, una bestia vendicatrice che ha portato distruzione e paura. James Holmes si è riconosciuto nel personaggio del Joker, ha visto la sua condizione simile a quella dell’antagonista per eccellenza di Batman. E così ha agito come avrebbe fatto lui. La domanda che il mondo dovrebbe quindi porsi è: chi ha generato questo carnefice ?
Enrico Cipriani