Il rapporto tra il mito e l’infanticidio è ineludibile; ciò che appare più misterioso è la sospensione di giudizio in una civiltà di colpa come quella greca e lo scandalo civile in una società come la nostra, incapace di intuire i disagi profondi da cui nascono comportamenti incontrollabili. In questa zona franca si situa la scrittura scenica che ha l’arduo compito di approfondire i territori inesplorati dell’animo umano. Il racconto interiore di questi sentimenti ancestrali diventa una confessione teatrale affidata all’interpretazione delle attrici che intrecciano la cronaca contemporanea e un passato secolare. Dopo il successo di pubblico e critica dello scorso mese al Teatro Lo Spazio, approda al Teatro Tor Bella Monaca di Roma dal 9 all’11 gennaio, L’altra madre, con Mascia Musy e Maria Letizia Gorga dirette dall’autore e regista Giuseppe Argirò.
Riaffiorano, con questo emblematico testo, i personaggi femminili della mitologia che compiono atti feroci e straordinari al di fuori della logica quotidiana, le madri che teoricamente non possono uccidere o sopprimere il proprio figlio ma che diventano assassine proprio per affermare il proprio ruolo, rifiutando la funzione a cui la società la designa, attaccando quindi la struttura fondamentale del consorzio civile: la famiglia.
Cercare ragioni a quanto accade oggi nella cronaca degli omicidi familiari non è possibile se non ascoltando la voce che viene dal passato, dal mito che racconta la memoria infinita dell’essere umano, creando figure femminili così potenti da diventare archetipi fondamentali della nostra civiltà, radicandosi nel nostro inconscio collettivo. Il testo si snoda attraverso continue analogie, anticipazioni, flashback, come una sequenza narrativa che prevede un montaggio alternato delle vicende di ogni singolo personaggio. La tessitura oscilla continuamente tra la metafora del linguaggio teatrale e il linguaggio cinematografico, avvalendosi delle cadenze e dei ritmi di una drammaturgia composita ed eterogenea. La partitura mette in scena due attrici che alternano le voci della tragedia e diverse storie strappate alla quotidianità. Queste storie cercano di affrontare e rivelare il disagio profondo che spinge all’infanticidio. La difficoltà psichica e il malessere sociale che portano alla negazione della vita sono il tratto eminente di queste confessioni.
Una forma di comunicazione necessaria per dare vita a un tribunale intimo, senza espiazione o verdetto, una rappresentazione sincera e spietata di una coscienza senza rimozione, ugualmente colpevole e innocente, a cui solo il teatro può dare voce.
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Scritto e diretto da Giuseppe Argirò
con Mascia Musy e Maria Letizia Gorga
TEATRO TOR BELLA MONACA
via Bruno Cirino – Roma
Prenotazioni: tel 06 2010579
Botteghino: feriali ore 18-21.30, festivi ore 15-18.30 (solo nei giorni di spettacolo)
Biglietti
intero 10,00 euro, ridotto 8,00 euro
Proposte del sistema 5,00 euro
Ufficio promozione: ore 10.30-14.00 e 15.00-18.30
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