Ero lì che rotolavo da una parte all’altra del letto e nel dormiveglia offuscato come usano essere i dormiveglia ho pensato a due cose. La prima è che tra poco cambia tutto di nuovo e che un po’ mi mancava questa cosa del cambiare. La secoda è una elaborazione della mia vecchia idea di nascondersi in una cavità sotterranea con dei bicchieri di plastica. In questa elaborazione la cavità sotterranea diventa un più confortevole sgabuzzino. Arredabile, dotato di chiave, adatto a dare riposo a sé e agli altri dalla propria stessa presenza. Ho pensato rotolandomi da una parte all’altra del letto che si chiamerebbe “riposiglio”.