Come giallo non c’è male. Il povero Osgood affronta davvero mezzo inferno, tra ladri, “bookaneers” (adoro questo termine, tra bucaniere e “pirata dei libri”), imbroglioni, spacciatori e trafficanti d’oppio senza riconoscere il vero nemico. Perfino io questa volta ho individuato subito il colpevole, anche se non ho capito esattamente quanto pericoloso fosse. Suvvia, uno sconosciuto così gentile, sempre pronto al posto giusto e al momento giusto… puzza! Anche l’accuratezza storica è lodevole. Le pagine ti trasportano nel 1870 e ti incollano lì: allora, mi fai capire o no come ne esce Osgood?E come risolvi questa faccenda del più famoso incompiuto della storia della letteratura? Ho apprezzato la conclusione di Pearl, tanto più che io non mi sarei mai posta il problema. Magari Dickens fosse stato fermato prima!Rebecca Sand, “copista” e compagna di viaggio di Osgood, è l’unico personaggio che abbia realmente adorato: divorziata (impossibile restare col marito, reduce dalla guerra di secessione), lavora per mantenersi, è quella che definiremmo “una donna moderna”… è uno dei pochi personaggi inventati da Pearl.
In fin dei conti non ho buttato soldi, ma <<Colui che abusò della novel>> mi piace quanto prima: secondo me Dickens è parecchio sopravvalutato!