Solo negli anni '70 è stato riscoperto da un punto di vista nutrizionale grazie agli studi del Dr Dowton. Fu così di nuovo ripresa la coltivazione su larga scala. Innanzitutto ha un contenuto proteico elevato i cui valori medi si attestano intorno al 15-17%, proteine ricche di lisina, un aminoacido essenziale che scarseggia nei cereali tradizionali. Altri contenuti riferiti a 100 g di semi sono: Ferro 7-8 mg, Vit C 4-5 mg, piridossina 0,5-0,7 mg e vit A .E' inoltre ricchissimo di potassio più di mezzo grammo, calcio e magnesio (più del 50% del fabbisogno giornaliero) fosforo. Sono presenti inoltre il 7-8% di lipidi rappresentati da saturi mono e polinsaturi. Le fibre alimentari raggiungono anche il 10% e i carboidrati si attestano intorno al 50%.Rimane ancora da citare la gamma degli oligoelementi comunque ben rappresentati.
La tesi scientifica più recente di alcuni ricercatori russi nel 2007 ha approfondito il primo studio del 1996 chiedendosi se l'amaranto potesse essere usato su pazienti con patologie cardiovascolari. Successivi test confermarono che l'integrazione nell'alimentazione di pazienti affetti da ipertensione e patologie al cuore, ebbero una riduzione significata dei loro livelli di colesterolo e trigliceridi.
Il Glutine è la principale proteina contenuta in molti cereali che può causare disturbi e intolleranze in diverse persone anche se non affette dal morbo celiaco. Ma i semi di amaranto sono totalmente privi di glutine e quindi indicati per un alimentazione gluten free e per questo stesso motivo adatta alla somministrazione dei bambini durante lo svezzamento. La ricchezza di fibre lo rende anche altamente digeribile e quindi facilita una corretta digestione, quindi adatto anche al consumo da parte di anziani oltre che da parte di bambini di qualsiasi età.