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L’ambientazione nel fantastico – Puntata n. 6

Creato il 24 luglio 2015 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

Abbiamo detto l’altra volta che si può definire ambientazione qualcosa che tenga conto e metta in relazione gli argomenti trattati nelle puntate precedenti, oggi si cercherà di dare ancora più definizione alla nostra neonata creatura.

ESSERI BUFFI DAI MILLE COLORI
Abbiamo la nostra bellissima ambientazione piena di città e foreste, i cui abitanti viaggiano a bordo di bighe trainate da reattori antimateria, attenti a non farsi beccare dalla guardia reale per eccessiva velocità, mentre fanno svolazzare felici le loro braccia al vento. Quante? Tutte e sei?
Quando pensano alle ambientazioni, tutti immaginano mostri e creature, alieni o elfi, tutti insomma si preoccupano delle forme dei personaggi che andranno ad animare gli intrecci della loro ambientazione.
Abbiamo già detto che la base per costruire una buona ambientazione si basa su altri concetti (tipi di personaggi, luoghi e tecnologie), quindi non è necessario dare un imprinting ben definito di simili aspetti, non nell’immediato, almeno.
Le razze di un’ambientazione però possono essere tante e varie, strutturarle prima di cominciare a scrivere l’intreccio è utile per ridurre al minimo l’attrito nelle relazioni tra le stesse (acerrimi nemici non andranno nello stesso bar) e facilitare poi la costruzione vera e propria delle tradizioni, che abbiamo già visto nella puntata precedente. Occorre quindi descriverne le componenti fondamentali e le abitudini, esattamente come abbiamo fatto per le classi di personaggi prima, generalizzandone gli aspetti.

Razze Faerun
Con la costruzione delle razze che andranno a popolare l’ambientazione dovremo però fare i conti con un problema ancora più spinoso: la natura dei loro gruppi sociali. Se infatti finora non si è parlato di come le varie componenti siano in grado di parlare tra loro, l’aumento di complessità dei dettagli della nostra ambientazione necessità una corrispettiva complessità nelle strutture sociali, ecco quindi che da semplici membri di una razza inventata i nostri personaggi possono diventare una nazione, le cui prerogative prendono spunto dalla razza, ma soprattutto dai luoghi e dai personaggi.
Ogni tipo di struttura sociale è quindi radicata nell’ambientazione e da essa ne prende la forma: un governo despota che sottomette i ceti più poveri può esistere, ma solo se ci sono le condizioni per crearlo. Se parliamo di centauri di certo verranno comandati dal più veloce o da chi ha il manto più luminoso e tutta la loro società ruoterà intorno a simili concetti. Gli stereotipi di una razza sono dunque un altro fattore fondamentale da prendere in considerazione quando si descrive una creatura immaginaria e da simili fattori possono derivare anche le tradizioni e i modi di dire (visti nella precedente puntata).
In buona sostanza, se nell’ambientazione ci saranno altre razze oltre all’uomo, la struttura di questi nuovi elementi dovrà seguire molto da vicino il comparto delle tradizioni. Ignorare i due fattori, o peggio, svilupparli separatamente porterà a delle incongruenze evidenti.

EVOLVERE O MEGLIO ANCORA ELEVARE!
Se non ne avessimo già parlato tempo fa in un lunghissimo articolo dedicato al ciclo di Chanur, allora vi sareste trovati a leggere di leoni antropomorfi e stazioni spaziali, ma purtroppo lo abbiamo già fatto e quindi occorre trovare un esempio diverso.
Nell’articolo parleremo quindi di Uplift.
Ancora una volta, se non sapete di cosa stiamo parlando andate a leggere le due trilogie che compongono il ciclo. Abbiamo anche intervistato il suo autore, David Brin, qualche tempo fa!
Uplift potrebbe essere definita come un’ambientazione incentrata sulle razze che la compongono: Brin basa tutta la sua opera sul concetto che una razza intelligente non è necessariamente arrivata a tale condizione da sola, ma anzi è stata aiutata da altri, dai cosiddetti Patroni: ovvero una razza intelligente che attraverso le modifiche genetiche ha permesso alla razza Cliente di raggiungere l’elevazione a un intelletto superiore.
Le razze dunque sono strutturate come vere e proprie famiglie feudali, dove i Clienti devono sottostare a una sudditanza di 100.000 anni prima di diventare a tutti gli effetti indipendenti e quindi entrare nel cerchio elevativo e avere una propria razza Cliente.
Una struttura simile crea automaticamente delle società (più propriamente clan) che risultano già ben strutturate e con delle regole di comportamento, sia in tempo di pace che in guerra, lasciando però all’intreccio il compito di far comprendere al lettore quali siano i rapporti tra le varie razze.
Accanto alle razze esiste però un organo super partes chiamato Cinque Galassie, che a sua volta si divide in altri organi burocratici (come la Libreria Galattica) che formano una società multietnica in grado di scambiarsi informazioni e tecnologie.

Startide
Brin disegna un universo dove i suoi luoghi sono i pianeti (ceduti o requisiti alle razze), mentre dà alla tecnologia un ruolo centrale (l’elevazione si ottiene solo tramite ingegneria genetica), ma la lascia in disparte, in favore di un comparto personaggi enorme: tanto i Patroni, quanto i Clienti hanno delle loro classi e degli schemi di comportamento più o meno identificabili.
Infine la presenza delle razze e della società galattica sono terreno fertile per le tradizioni e i modi di dire che affollano le pagine dei sei romanzi scritti sull’argomento, dando il tocco finale a un universo complesso e vasto abbastanza da perdersi.
Per gli interessati: Uplift è stata trasformata persino in un’ambientazione per giochi di ruolo, in cui compaiono praticamente tutte le razze citate nei sei romanzi, più alcune storie che si vanno a integrare nella continuità del ciclo di Brin.
Anche questa volta non abbiamo parlato di un’ambientazione fantasy, avremmo potuto sfruttare all’incirca la metà delle ambientazioni fantasy più conosciute, ma sarebbe risultato troppo riduttivo e molto meno incisivo parlare di elfi e nani rispetto all’esempio proposto. Per i puristi del fantasy, nelle puntate precedenti si è parlato dell’ambientazione di Faerûn, lì potete trovare almeno quindici razze diverse… compresi mezzi umani e mezzi draghi. Non dite che non vi avevamo avvertiti!

Alla prossima puntata!

Davide Zampatori



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