Da tre anni, ogni 12 novembre , un groppo di ansia densa mi chiude la gola e mi soffoca.
Da tre anni, ogni 12 novembre, penso che se avessi un dio, gli sarei grata.
Da tre anni, ogni 12 novembre ringrazio il dottore Z., anche se adesso non può più sentirmi.Severo come una SS in pensione, il dottore Z. mi poggiò una sonda umida sulla pancia tesa, osservò, con la mano stretta sulla bocca e poi, lento, sentenziò.
Da quel momento solo ricordi al neon e un grande freddo.
- Apriamo, ma non sappiamo quello che troviamo.
- Potrebbe anche essere viva, sicuramente non sta bene.
- Signora in pratica lei rappresenta per sua figlia un ambiente ostile. E sua figlia è per lei un elemento intossicante - mi disse con molto tatto un medico nevrotico, mentre mi infilava l’ago tra le vertebre.
Io l’ambiente ostile, lei l’elemento intossicante, ottimi presupposti per iniziare ad amarci.
Mi hanno strappato dalla pancia una bimba piccola come una mandorla e incazzata come una iena, malnutrita, ma forte.
-Se fosse stata maschio sarebbe morta, lei questo lo sa??– urlò quel macellaio con una laurea in medicina. No, non lo sapevo, grazie per avermi informata.
(Nota: mi hanno dimenticato in sala operatoria per due ore, finchè un medico pronto per operare non mi ha trovata abbandonata sul lettino, sotto una coperta lercia, completamente strafatta di anestesia).
Quella notte, mi trascinai nel buio del corridoio dell’ospedale, fino alla porta socchiusa della terapia intensiva neonatale.Ci incontrammo non più matrioske.Mi guardò con gli occhi infiniti e cerchiati, sotto la luce dell’incubatrice, nuda e legata ai fili di una macchina che produceva un sordo suono ogni volta che l’ossigeno scendeva.
Era già bella. Era già Matilde.
-Mamma domani faccio così di anni, cioè TRRE - (mi mostra le dita sporche) - E domani porto una torta grande grande per tutti i miei amici, con tutti i fiocchi sopra. Poi Flolinda spegne la luce e i miei amici cantano Tanti auguli a Matiiiii, Tanti auguli a Matiiii! Io adesso sono grande, bevo la birra come papà, sì?