Quante cose che sa essere insieme Vita di Melania Mazzucco, libro che ho comprato diverso tempo fa - avevo scoperto, piuttosto genericamente, che parlava degli italiani in America e questo mi aveva incuriosito - e lasciato in attesa di lettura per diverso tempo, certo intimorito anche dalla sua mole non indifferente. Quante cose - e io che non ero affatto preparato, nemmeno avevo capito che Vita non si riferisce al cammino di tutti noi su questa terra, ma è il nome della protagonista...
Storia di due bambini, Vita e Diamante, insieme sulla nave che li porta a New York, uniti da una promessa che più e più volte dovrà infrangersi contro gli scogli appuntiti delle circostanze.
Storia di un popolo condannato all'emigrazione e di tutto quello che c'è stato dopo - il lavoro per innalzare grattacieli, scavare miniere, stendere ferrovie dall'Atlantico al Pacifico, ma anche i morti ammazzati per strada, la mafia che si dice che non c'è, eppure c'è, come no, anche se si chiama Mano Nera, nome buono per i giornaletti d'avventura.
Storia di partenze e addii, di radici tagliate e di legami ritrovati, di ritorni, anche, magari come figli e nipoti che ritrovano l'Italia come soldati impegnati sulla Linea Gotica...
E dunque, che dirvi, se non che è un libro da leggere, da portare in fondo anche a dispetto di pagine a volte prolisse e di una storia che a volta si perde - e non è che importi, perché in effetti è proprio bello perdersi.
Riflettendo magari sulla splendida frase in epigrafe di Alain Resnais, da Mon oncle d'Amèrique:
L'America non esiste. Io lo so perché ci sono stato.
Mi sa che vale per chiunque abbia abitato quel sogno.